Il viaggio della Sampdoria in terra serba assomiglia sempre più ad una trasferta intrisa di speranze, ansie e voglia di riscatto, al quale sono chiamati i ragazzi di Walter Zenga, dopo la figuraccia rimediata all'Olimpico di Torino una settimana fa. Non solo. Tra mercato e dubbi sul futuro dell'uomo ragno, Massimo Ferrero, analizza la situazione legata al passaggio del turno in Europa League ai microfoni di Tuttosport. 

"Qualificazione possibile? rispondo di sì. Questa settimana ho visto i giocatori motivati, hanno capito che hanno fatto una brutta figura e so che vogliono riscattarsi. Con loro ero e sono arrabbiato. In una sola partita hanno vanificato quanto di buono avevano fatto nell'ultimo anno. Molti dei ragazzi che erano in campo a Torino vestivano la maglia della Sampdoria anche nella passata stagione e non si può buttare via così il sacrificio di tanti mesi. Nella partita di andata contro il Vojvodina siamo stati semplici spettatori, ma sono sicuro che questa volta andremo là a fare i calciatori".

Il compleanno dell'istrionico presidente doriano si festeggerà dunque domani a Novi Sad, ed il patron si aspetta quantomeno una reazione di orgoglio dalla sua squadra. Una sconfitta che non è andata affatto giù al presidente blucerchiato, che spiega così la differenza tra la sua Samp ed il Vojvodina: "Sapete quanto guadagna la rosa della formazione serba? Un milione e 400 mila euro. Tutti insieme. Lo stipendio di un singolo giocatore della Sampdoria. Non posso pensare che l'impegno venga mai meno. Ho detto ai miei ragazzi che dovranno vincere per tre motivi: ritrovare la dignità di uomini e calciatori, riscattare la brutta figura fatta con i tifosi e anche per il loro presidente. Forse ormai il dado è tratto, ma magari andiamo là e gli facciamo 5 pappine. Io sono fiducioso. Non abbiamo nulla da perdere e sono sicuro che in campo non andranno più le nostre controfigure...".

Giorni di polemiche e tensioni quelli che si sono susseguiti alla sconfitta di Torino, con la piazza che sembra già intenzionata a sparare sull'ex portiere di Inter e Samp in caso di ulteriore sconfitta. Montella e Del Neri i papabili per la sostituzione, con l'ex Chievo che sembrerebbe essere già stato bloccato dalla dirigenza doriana. Tuttavia, ed anche a giusta ragione, Ferrero parla così del suo attuale allenatore: "Zenga è una mia scelta e resterà alla Sampdoria. Anzi, magari vi regalo un colpo di scena: tengo lui e mando via tutti i giocatori. E’ un bravo allenatore, che può proseguire il lavoro iniziato da Mihajlovic. Diamogli tempo perché una rondine non fa primavera. E poi magari in Serbia vinciamo 5-0 e allora cosa diranno i giornalisti o i tifosi, che Zenga è un fenomeno? Il virus c'era davvero, siamo stati pure sfortunati...".

Infine, il tema scottante che inizialmente aveva diviso il numero uno doriano dal numero uno sul campo, l'arrivo di Antonio Cassano. Ferrero parla così dello stato del mercato della sua Doria, che sembra aver preso una definitiva piega verso la conclusione dell'affare con FantAntonio: "Abbiamo pensato a Samaras che seguivamo da tempo e che ha effettuato parte delle visite mediche. E poi arriverà ancora qualche innesto. I tifosi devono stare tranquilli perché la squadra c'è ed è composta da ottimi giocatori e ragazzi intelligenti. Cassano? E' il primo nemico di Cassano. Noi invece stiamo aspettando il nuovo Cassano perché Antonio è un talento da rispolverare...". 

Cassano si farà. Con ogni probabilità, con o senza l'uomo ragno, sarà lui a guidare l'attacco della Sampdoria. Per l'ufficialità dell'accordo si aspetterà la conclusione del turno di Europa League contro il Vojvodina, poi sarà tempo di primi processi e verdetti. Cassano è più vicino, e con lui anche Samaras. In giornata, con uno specialista che valuterà la gravità del suo mal di schiena, procederanno le visite mediche per l'attaccante ex Celtic. In caso di risposta positiva, anche in questo caso, al termine della sfida con i serbi potrebbe essere il momento giusto per ufficializzare il colpo di mercato. Zenga-Cassano-Samaras, Ferrero si muove.