Buona anche la seconda per Maurizio Sarri ed il suo Napoli, che batte la FeralpiSalò mettendo in mostra, soprattutto nei primi quindici minuti della sfida, un calcio bello e propositivo. La squadra è corta ed asfissiante in fase di non possesso, veloce e precisa quando si tratta di fraseggiare a centrocampo e verticalizzare per le punte. Ne traggono beneficio Mertens ed Insigne, che si dimostrano già in forma campionato.
Il duo belga-partenopeo mette a ferro e fuoco la difesa degli ospiti, con il primo che realizza il gol del vantaggio dopo poco, sfruttando l'oramai classico schema che libera al tiro il talento di Frattamaggiore, che nella posizione da dieci sembra libero di calciare in porta molto più spesso rispetto a quando parte dalla sinistra: Proietti non trattiene, Mertens lo beffa da due passi. Il Napoli è aggressivo e spinge sull'acceleratore: stavolta l'estremo difensore si salva in angolo, ma non può nulla sulla doppia conclusione di Koulibaly tre minuti dopo il vantaggio. Gli azzurri si siedono sul raddoppio, con Jorginho che detta bene i tempi della manovra, rallentando quando serve e lanciando Callejon e Mertens negli spazi che lascia la difesa lombarda.
Le pecche del Napoli si vedono, tuttavia, in fase difensiva. Quando i mediani perdono palla (problema già avuto lo scorso anno), la squadra è spaccata in due: sei o sette addirittura gli uomini oltre la linea della palla, quattro quelli che scappano verso la porta di Gabriel per difendere la porta. La FeralpiSalò ne approfitta e complice una scelta di tempo sbagliata da Maggio ed una diagonale poco degna di tal nome di Ghoulam, segna il gol del 2-1, con Sarri che prende subito nota.
Quando attacca a difesa schierata, il Napoli cerca spesso l'azione sulla corsia mancina, con Hamsik che si allarga per lasciare spazio alle sovrapposizioni di Ghoulam o accentrare per Insigne come nell'occasione del 3-0: il magnifico si ritaglia lo spazio, e dopo essersi girato in un fazzoletto scaglia il destro con l'effetto a giro ad uscire nel sette opposto, per l'ovazione del pubblico presente. A campo aperto, tuttavia, gli azzurri sono un piacere per gli occhi: la pressione è efficace, Hamsik recupera palla e, dopo 20 metri palla al piede, verticalizza per Mertens, che si invola verso la porta, salta il portiere e fa poker. Tutto molto bello.
La ripresa vede i ritmi notevolmente calati, con Valdifiori che prende le redini del gioco in mano ma non accelera i tempi, facendo addormentare stancamente il match. L'interesse si sposta, con la gara che dice poco o nulla, sull'esordio, positivo, di Allan: il brasiliano si dimostra subito mastino napoletano in tutti i sensi, pressando più del dovuto su qualsiasi portatore di palla, proponendosi in fase di impostazione, a volte eccedendo e scavalcando anche la posizione del playmaker empolese, ed inserendosi negli spazi sulla destra. Insomma, ci siamo.
De Guzman mette la firma nel finale quando le squadre sono oramai negli spogliatoi, ma è Guerra, al minuto 87, a chiudere di fatto il match sul 5-2, su una disattenzione della retroguardia partenopea già sotto la doccia. Anche se è presto e l'avversario è tutt'altro che competitivo, il Napoli sembra pian piano apprendere i dettami tattici di Sarri, confermandosi sulla buona strada.
Napoli primo tempo (4-3-1-2): Gabriel, Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, D. Lopez, Jorginho, Hamsik, Insigne, Callejon, Mertens.
Napoli secondo tempo (4-3-1-2): Rafael; Henrique, Albiol (Allegra), Koulibaly (Luperto), Ghoulam (Dezi); Lopez (Allan), Valdifiori, Inler; Insigne (De Guzman); Gabbiadini, Callejon (El Kaddouri).