Ai microfoni di Radio Kiss Kiss questa mattina ha parlato Christian Maggio, uno degli elementi della rosa azzurra con il maggior numero di primavere trascorse all'ombra del Vesuvio, raccontando le sue prime impressioni dopo questi giorni a Dimaro, coinvolgendo anche i suoi pensieri su Sarri e sui suoi obiettivi.
Dopo un sorprendente rinnovo per altri 3 anni, il vice-capitano azzurro come al solito ha dimostrato grande serenità e un grande attaccamento alla maglia e città di Napoli.
Otto anni trascorsi all'ombra del Vesuvio con 3 allenatori diversi, con chi si è trovato migliore il 'Superbike' Maggio? "Ogni allenatore mi ha dato qualcosa. Con l'aumento dell'età si acquisisce più esperienza, loro mi hanno aiutato insegnandomi ad essere più tranquillo in campo. Quest'anno è arrivato un allenatore come Sarri che è molto simile a Mazzarri. Si vede che è arrivato dal basso e questo mi piace molto. Siamo solo all'inizio ma ho già visto buone cose. Benítez aveva una mentalità più all'inglese, ci faceva stare tranquilli e riposare in alcune situazioni. Sarri invece chiede sempre il massimo, non lasciando niente al caso, è maniacale".
Felice di essere rimasto a Napoli, Maggio è anche uno degli elementi della rosa che ha una forte amicizia con Pepe Reina, e tante volte si sono andati a trovare sia a Napoli ma anche nelle vacanze, a Ibiza e a Cordoba, in occasione del battesimo della figlia dello spagnolo. "Sono felicìssimo per il suo ritorno, è andato via da un anno e mi diceva spesso che voleva tornare. Oltre alla sua esperienza, si vede che vuole dare ancora di più rispetto al passato. Speriamo ci dia una grande mano a fare bene". Stesso discorso sull'ex-capitano azzurro, Paolo Cannavaro, con chi ha un forte legame: "Con Paolo ho un rapporto eccezionale, mi ha accolto alla grande al mio arrivo in città".
Uno dei momenti più belli vissuti con la maglia azzurra, è stato sicuramente il gol al Livorno, un pò alla Van Basten, ecco come lo ricorda il terzino azzurro: "Sicuramente è un momento indimenticabile della mia carriera. Ho avuto la possibilità di fare diversi gol in carriera, ora il mio ruolo è cambiato giocando più indietro. L'importante è essere utile alla squadra".
Poi, parole di chi si è fortemente legato alla città di Napoli e alla sua gente, pur non sapendo ancora parlare il dialetto napoletano: "Quando sono arrivato c'erano stupidi pregiudizi. In realtà ho invitato le persone qui a Napoli che pensavano male di questa città, sono stati cinque giorni e non volevano più andare via. Prima di parlare e giudicare bisogna vedere Napoli. Con i tifosi ho un buon rapporto, mi è impossibile parlare male di questa tifoseria e di questa città. Dopo aver firmato il rinnovo voglio dare ancora tantissimo, alcuni già mi hanno dato per vecchio, ma io mi sento benissimo e sto lavorando molto bene. Nel momento in cui non darò più il 100% sarò il prima a lasciare, ma questo momento lo vedo ancora lontano".
Sugli obiettivi stagionali, niente promesse, oltre a quelle di tanto lavoro e voglia di vincere: "Si parte sempre per vincere qualcosa, c'è grande 'feeling' in questo gruppo, non dico che dobbiamo vincere lo scudetto per forza, ma viviamo alla giornata con la voglia di vincere qualcosa".
E finalmente un messaggio alla tifoseria napoletana: "Tifate sempre Napoli nel bene e nel male, noi in campo daremo il massimo perchè i tifosi lo meritano. Dobbiamo dare il 100% sempre perchè dobbiamo uscire dal campo con la testa alta, ancora di più di quanto fatto nelle scorse stagioni. Un saluto? Jamm' uagliù!"