"Il triangolo no, non l'avevo considerato". Già, non l'aveva proprio considerato il triangolo Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, che una volta accordatosi con Maurizio Sarri si è ritrovato con uno dei suoi pupilli esonerato dalla squadra con la quale era impegnato moralmente, e libero sul mercato. L'esonero di Vincenzo Montella ha sciolto il sangue nelle vene del numero uno azzurro, da sempre invaghito dell'aeroplanino partenopeo, senza considerare però una serie di fattori.
Certo, sembra strano e stridente che un presidente e soprattutto un imprenditore così volpesco cada in un tranello del genere e scada in una figura così mediocre con quello che potrebbe essere il suo nuovo allenatore (Sarri), ma la vicenda assume contorni sempre più chiari e plausibili visto il contratto che l'ex Empoli era, o è ancora, in procinto di firmare: una soluzione di un anno, più un eventuale rinnovo, che di fatto non testimonia la massima fiducia di De Laurentiis nei confronti dell'allenatore toscano.
IL MISFATTO - Sembra che ieri, dopo una serie di incontri avvenuti con Maurizio Sarri da quasi una settimana, De Laurentiis abbia contattato Vincenzo Montella per pregarlo di accettare la destinazione partenopea, nonostante l'imminente firma di Sarri. Scenario che verrebbe confermato dalle maggiori fonti di stampa italiane, che avrebbero anche riportato, in tarda serata, il rifiuto dell'ex Fiorentina, deciso (stranamente, visto che ha sempre dichiarato la sua fede partenopea) a rifiutare e restare fermo un anno.
TERZO INCOMODO - Come si deve sentire adesso Maurizio Sarri? Certo, l'occasione della vita per lui resta comunque. Quella di allenare una squadra blasonata e non più una provinciale (accezione del tutto positiva del termine), ma sarà disposto a sentirsi il terzo incomodo della situazione? Sembra la storia di due amanti, quella tra De Laurentiis e Montella, che ammiccano ma che per incompatibilità tempistica mai si son trovati. Il Napoli s'era cautelato con l'altro napoletano, solo di nascita, Sarri, ma appena ha trovato l'occasione per tuffarsi sul vero pallino, l'occasione sembra aver fatto l'uomo ladro.
La magra figura, qualora venisse confermata, sarebbe inevitabile. Da una parte la poca fiducia che viene riposta nel nuovo allenatore, dall'altra la mera e cinica pretesa di andare alla ricerca del fine personale sebbene ci siano in mezzo rapporti interpersonali di lavoro, con in mezzo una serie di chiacchiere e di nuvole che aleggiano sul futuro del Napoli, inteso come squadra e società di calcio.
De Laurentiis sembra essersi infilato con due piedi in una scarpa, vediamo se riuscirà a cavarsela anche questa volta da Signore.