Luigi Sepe, passato, presente e, chissà, futuro del Napoli tra i pali ha parlato quest'oggi ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, la radio ufficiale della società azzurra. L'estremo difensore che ha difeso i pali dell'Empoli nell'ultima stagione, ha parlato del suo futuro, che dovrebbe continuare ad essere azzurro, sebbene non più quello toscano, bensì quello campano del Napoli.
Inevitabile, un parere del portiere sul nuovo allenatore azzurro, lo stesso che Sepe ha avuto all'Empoli durante tutta questa stagione: "Sarri è un grandissimo allenatore, è l’uomo giusto per il Napoli perché capisce di calcio. Noi in allenamento abbiamo provato di tutto sotto il punto di vista degli schemi, il mister è uno che cura tutto e per questo i giocatori devono mettersi a disposizione dell’allenatore. Lui è più toscano ma è molto napoletano nelle tradizioni e nelle scaramanzie".
Dall'aspetto generale che lega e legherà Sarri alla piazza partenopea si passa a quello tattico, del campo. Ci si interroga molto, nella piazza partenopea, riguardo al modulo che l'allenatore di Figline Valdarno vorrà usare con il Napoli. Sepe la pensa così: "Sempre lo stesso modulo? La maggior parte delle volte siamo partiti con il 4-3-1-2 anche se a volte abbiamo giocato con la difesa a 5 o con due trequartisti".
Infine, sul suo futuro a Napoli e su una possibile coabitazione con Pepe Reina: "Di concreto non c’è nulla, è vero che si parla del tecnico del Napoli e del ds, ma non posso muovermi finchè non saprò qualcosa di preciso. Reina? Se ne parla da due mesi che è del Napoli ma non c’è niente di ufficiale".
Oltre alle parole al miele di Sepe, su Sarri al Napoli ha commentato, sempre all'emittente ufficiale della società azzurra, il presidente dell'Empoli Corsi: "Questa situazione di Sarri con il Napoli mi rende felice e rende onore al lavoro fatto da questo allenatore. Quest’anno ho scoperto un calcio come quello della serie A molto scadente: oggi giocare contro grandi squadre diventa possibile perché c’è molta improvvisazione tattica, l’unica squadra che non ci ha permesso di renderci pericolosi è stata la Juventus".