Nemmeno il tempo di apporre la firma sul contratto (dovrebbe essere di due anni ad 1.2 milioni di euro a stagione) che Maurizio Sarri si è tuffato subito nella nuova avventura partenopea parlando a pranzo con Aurelio De Laurentiis del nuovo Napoli che nascerà. Un mercato non di basso profilo, bensì di bassi investimenti fatto di scelte oculate, ben precise che dovranno ammortizzare le perdite economiche di questa stagione e quelle dell'investimento nello Stadio San Paolo, prossimo al riallestimento.

Il Napoli di Sarri prende forma, quantomeno nelle idee dell'allenatore natio della terra partenopea, ma a tutti gli effetti toscano di Figline Valdarno. Una squadra operaia, non legata ad un solo schema tattico, senza integralismo ma con una duttilità tattica che potrebbe variare in base agli avversari e agli uomini che il mister avrà a disposizione.

Certo, a prescindere dai calciatori che verranno ceduti e da quelli che saranno acquistati, il Napoli partirà di base con l'idea tattica dell'Empoli di questa stagione: il 4-3-1-2. Il classico rombo di centrocampo che, a guardare l'attuale rosa napoletana non si addice perfettamente ad alcuni interpreti, soprattutto agli esterni d'attacco. Un modulo però malleabile, con Sarri mai del tutto limitato ad una sola visione di calcio che potrebbe, in alcune gare o determinate circostanze, proporre un 4-3-3 più consono alle attuali caratteristiche dei partenopei.

Partiamo dagli uomini che, nel Napoli di oggi, potrebbero adattarsi o meno al modulo dell'ex allenatore empolese. Difesa che, per uomini e per caratteristiche individuali, non dovrebbe essere intaccata soprattutto per quanto riguarda Maggio, Albiol, Koulibaly, Britos ed i due terzini sinistri Ghoulam e Strinic. Diverso è il discorso tecnico su ognuno dei calciatori, con Britos, cercato con insistenza all'estero, ed Albiol, pronto al ritorno in Spagna (Valencia?), pronti a partire.

DIFESA - La necessità del Napoli sarà dunque affidarsi, in difesa, oltre che ad una coppia di portieri affidabile, Reina per il presente, con Sepe che farà il callo alla pressione della piazza partenopea, anche a degli uomini di sicuro affidamento nella linea difensiva: si parla di Darmian, obiettivo da sempre puntato da Bigon e dagli azzurri, in alternativa a Christian Maggio a destra, Rugani, Tonelli e Barba, con questi ultimi due più probabili rispetto al primo, di proprietà della Juve, come centrali. Per quanto riguarda la fascia sinistra, invece, qualora dovesse partire uno tra Ghoulam, chiesto anche dal Psg, o Strinic, Sarri ha chiesto Mario Rui, pendolino portoghese che è esploso quest'anno nel suo Empoli.

CENTROCAMPO - Da sempre il punto debole della squadra partenopea, il discorso legato al centrocampo varia, ovviamente, a seconda del modulo di partenza. Il 4-3-1-2 presuppone, oltre che al trequartista, di cui il Napoli potrebbe già avere disponibilità nella rosa attuale (Hamsik, Insigne o Mertens), di un playmaker basso. Ecco dunque che torna d'attualità la pista legata a Mirko Valdifiori, che assieme a Jorginho potrebbero formare un duo perfetto in cabina di regia, facendo tornare l'ex Verona al ruolo naturale che occupava con la squadra scaligera. Le due mezzali dovranno avere sia compiti di copertura e rottura che di impostazione ed inserimento: caratteristiche non semplici da trovare nei mediani azzurri della stagione passata. Inler sembra vicino alla cessione, così come potrebbe esserlo Gargano. David Lopez invece può essere utilizzato come interno di copertura, anche se la sua scarsa mobilità potrebbe condizionarne l'impiego. Qui nascono i primi dubbi ed i primi problemi: Hamsik potrebbe adattarsi al ruolo di mezzala sinistra, posizione dalla quale partiva nel 3-5-2 di Reja anche se con compiti estremamente diversi, senza un trequartista che gli occupasse lo spazio davanti. Sarebbero dunque almeno due gli acquisti da effettuare a centrocampo, che dovrebbero ricoprire il ruolo perfettamente recitato da Croce e Vecino nell'Empoli di quest'anno.

TREQUARTI - Hamsik ha, nelle sue corde, la possibilità di agire tra centrocampo ed attacco, anche se le sue prerogative principali, quella di attaccare lo spazio, potrebbe essere limitata qualora partisse da una posizione più avanzata. Diverso il discorso per Insigne e Mertens, discreti tecnicamente con il pallone tra i piedi, attraverso la propria tecnica di base e la visione di gioco, ma difficilmente compatibili per spazi e tempi al ruolo di "10". Sono giocatori che devono sfruttare l'1 contro 1 in campo aperto, non in un fazzoletto di terra che potrebbe essere limitato dal posizionamento dei due attaccanti e dagli inserimenti dei centrocampisti. Non abbiamo menzionato, tra i giocatori presenti in rosa attualmente, Josè Maria Callejon, destinato dopo due anni fantastici a lasciare Napoli.

ATTACCO - Higuain e Gabbiadini potrebbero formare la coppia ideale nell'attacco partenopeo. Complementari e compatibili l'uno con l'altro, l'argentino ed il bergamasco hanno già dimostrato in questa stagione di trovarsi a meraviglia quando si cercano, nello stretto come in contropiede: i gol di Trebisonda o meglio quello contro la Samp testimoniano un feeling tra i due che danno del tu al pallone e se lo scambiano alla perfezione al limite dell'area. Zapata potrebbe essere confermato, ma sirene di mercato e richieste sempre più insistenti di giocare, farebbero presagire una partenza del colombiano. Forse come merce di scambio per arrivare a pezzi pregiati quali Darmian.

Discorsi che subirebbero eventuali modifiche qualora Gonzalo Higuain dovesse essere ceduto. Si vocifera di una trattativa in fase avanzata per Immobile, ma è tutto legato alla permanenza del Pipita in maglia azzurra. Del resto non è facilissimo trovare un acquirente che spende circa 50 milioni per il cartellino e 6-7 di ingaggio per svariate stagioni. Operazione difficile ma di certo non impossibile.

4-3-3? Parlavamo anche di una possibilità legata ad un cambio di modulo per sposare meglio le qualità attuali dei giocatori del Napoli, passando ad un tridente offensivo ben più consono alle caratteristiche di Mertens ed Insigne, che agirebbero come punte esterne, sulla sinistra, come il napoletano ha già fatto nel Foggia e nel Pescara di Zeman. Higuain o Immobile, come suddetto, potrebbero essere la punta centrale di riferimento, con Gabbiadini largo sulla destra come nella Sampdoria di Mihajlovic. Laddove sembra mancare il Napoli con questo modulo è nel dinamismo a centrocampo, dove manca un uomo rapido (alla Nainggolan), in grado di fare entrambe le fasi con vigore e mobilità: Lopez è limitato sulla velocità di base, così come Hamsik. Necessiterebbe, così come nel caso precedente, un calciatore maggiormente mobile (come Gargano), ma con piedi ben più raffinati ed educati. Tutto immutato invece per quanto riguarda la retroguardia.