"Vedremo domani. Vedremo sul sito della Samp ci sarà una mia dichiarazione con i motivi per cui ho preso una decisione". Lascia così la conferenza stampa del post Sampdoria-Parma Sinisa Mihajlovic. L'allenatore serbo che, con ogni probabilità, riporterà la squadra doriana in Europa dopo più di cinque anni e tantissime difficoltà. Se ne va con una frase, niente scenate sotto la curva, non è il tipo. Mihajlovic lascia la Samp dopo averla salvata e dopo averla fatta rinascere, nell'animo, nell'orgoglio, infine nei risultati. 

"A me non piace fare scenate, non vado sotto la curva a fare casino. Io mi sento sampdoriano, sono sampdoriano e voglio un mondo di bene all'Universo blucerchiato. Se uno non va a salutare non è detto che ami di meno".

I fischi di Marassi (pochi per dovere di cronaca n.d.r.) testimoniano l'eterna ingratitudine che il popolo italiano tutto, da Sud a Nord, non riesce ad avere nei confronti dei propri beniamini. Dopo una stagione esaltante a dir poco, la Samp s'è seduta nelle ultime tre gare, cedendo il passo dopo essere stata spremuta per una stagione intera. Fisiologico, normale. Mihajlovic li spiega così: "La gente quando viene allo stadio viene a sfogarsi. Ognuno può pensarla come vuole, poi il tempo sarà galantuomo".

Si pensa al futuro e a quella decisione che sembra oramai presa da tempo. Le sirene di Napoli e Milan (partenopei su tutti), lusingano il lavoro quotidiano del meticoloso e agguerrito allenatore serbo della Samp, che tuttavia, nonostante il chiacchiericcio cittadino, non ha mai cambiato modo di agire e di allenare in questi mesi. "Cerco sempre di essere leale e dare il massimo. Non mi posso rimproverare nulla, poi anche io ho sbagliato qualcosa ma io ho sempre lavorato per il bene della squadra". 

Stagione più che positiva, che forse avrebbe potuto regalare qualche soddisfazione in più ai doriani: "Naturalmente che ho rimpianto perchè penso che, a quello fatto sul campo, avremmo meritato di più. Spiace, ma in un anno e mezzo ci poteva stare". Non si può però non lodare il lavoro di Mihajlovic, che ha valorizzato al massimo ragazzi come Eder, Okaka e Gabbiadini (nella prima metà di stagione), Soriano, Obiang, Romagnoli, De Silvestri ed Eto'o e Muriel da gennaio in poi. 

"Posso fare un tracciato di un anno e mezzo. Se non mi sbaglio quando sono arrivato eravamo penultimi e ci siamo salvati con largo anticipo. Quest'anno tutto il campionato siamo stati in alto in classifica. Siamo comunque arrivati settimi. Da un anno e mezzo a oggi la squadra è migliorata. Da allenatore spiace non andare in Europa da sesti, ma se il Genoa, a cui vanno ancora i miei complimenti, non dovesse andarci meritiamo noi". Sinisa lascerà Bogliasco. Con lui anche i pretoriani di questo gruppo potrebbero seguire il mentore altrove. 

Il progetto Samp riparte. Da chi? Questo spetterà a Ferrero deciderlo, con Sarri e Zenga che sono stati incontrati dal patron per iniziare a parlare del futuro. Per esperienza e curriculum il primo sembrerebbe essere l'uomo adatto, ma così come già successo proprio con Mihajlovic, Ferrero potrebbe riproporre l'operazione ex calciatore alla guida tecnica della squadra con Walter Zenga. Tempo di giorni, forse ore, e sapremo a chi andrà la Samp. Che nel frattempo ringrazia il sergente serbo.