"Sapevo che prima o poi sarebbe successo, certo non immaginavo che sarebbe stato così doloroso. Ho deciso di terminare qui la mia avventura con il Cagliari perché pur sentendomi ancora un calciatore fisicamente integro ho avuto il dubbio di non essere più in grado di garantire quella dedizione mentale che questa maglia merita a prescindere".
Queste le motivazioni alla base della scelta di Daniele Conti di lasciare il Cagliari dopo sedici stagioni. Il capitano dei sardi, attraverso le pagine dell'Unione Sarda, ha così commentato la sua scelta: "E' una scelta sofferta, maturata sei mesi fa. Non essere riuscito ad aiutare la squadra ad evitare la retrocessione è un peccato non mi perdonerò mai".
"Porterò per sempre nel cuore le tante battaglie sul campo, gli allenamenti, i ritiri, le gioie così come i dolori. Negli anni la maglia rossoblù è diventata la mia seconda pelle. Anche se da oggi non sono più un giocatore del Cagliari, questa città e questa isola continueranno a essere la mia città e la mia isola. Mi mancheranno i brividi che provavo ogni volta che indossavo la maglia del Cagliari prima di entrare in campo. Siamo ai titoli di coda di un fantastico film che mi ha cambiato per sempre. Ho il Cagliari tatuato sulla spalla e nel cuore, anche se volessi non potrei mai levarmi di dosso questi colori. Ho dato tutto me stesso per il Cagliari e il Cagliari ha trasformato la mia vita in un sogno. Per questo oggi mi sento un uomo triste ma fortunato. Grazie".
Lascia, purtroppo, tra le lacrime di una retrocessione che ferisce ancor di più l'animo guerriero e battagliero del Capitano, che tutto si sarebbe aspettato tranne di lasciare la squadra in Serie B. Sedici lunghi anni che non cancelleranno le imprese di Conti dalle menti dei tifosi sardi, che manterranno sempre nei loro cuori la generosità e i valori che il recordman di presenze con la maglia del Cagliari ha espresso sul terreno di gioco del Sant'Elia e non solo.