Strappare tre punti allo Juventus Stadium non è da tutti. In questi anni poche, pochissime squadre ci sono riuscite, la Fiorentina l'ultima in ordine cronologico. Ma laddove dove poi sono cadute le nobili del calcio Mondiale, quali Borussia Dortmund e soprattutto Real Madrid, passano le residue speranze di qualificazione in Champions League del Napoli di Rafa Benitez, che si presenta allo Juventus Stadium con la voglia di continuare la marcatura strettissima al terzo posto della Lazio di Pioli.
Con sei punti il Napoli è matematicamente terzo, forse secondo se la Roma dovesse inciampare in un pareggio nel derby oppure contro il Palermo in casa (opzione remota). Sei punti, che passano come dicevamo da quel fortino quasi inespugnabile che è lo Juventus Stadium. Tuttavia, la Juventus che si presenterà in campo tra poco più di 48 ore sarà una squadra sicuramente distratta dalla vittoria della Coppa Italia e con un pensiero, inevitabile, alla finale della Champions League del 6 di giugno, ultimo obiettivo rimasto di una stagione a dir poco trionfale.
Restando in casa Napoli, nonostante la vittoria delle seconde linee bianconere a Milano in casa dell'Inter, la sensazione è quella che i partenopei debbano pensare più a loro stessi che alla Juve che scenderà in campo. Sicuramente la squadra bianconera vorrà ben figurare davanti al proprio pubblico per festeggiare al meglio la conquista dello Scudetto e della Coppa, ma se un minimo dovessero contare le motivazioni, quelle del Napoli sicuramente dovrebbero prevalere.
Polemiche, futuro e quant'altro verranno lasciate sul suolo campano, prima di volare alla volta di Torino per la conquista del bottino pieno, conditio necessaria affinché i sogni di gloria e di Champions di De Laurentiis, Higuain e del popolo partenopeo possano continuare ad esser vivi. Impresa possibile, per i suddetti motivi, ma anche perché il Napoli ha dimostrato già in passato di poter mettere in difficoltà i bianconeri se in giornata. Così come a Doha, in occasione della finale di Supercoppa, così come al San Paolo lo scorso anno, quando gli azzurri irretirono la squadra allenata da Conte.
Da evitare, ovviamente, i cali di concentrazione soliti, oramai prerogativa principale della difesa e della retroguardia partenopea in generale. Equilibrio, compattezza e ripartenze le basi per contrastare la forza d'urto juventina, a prescindere da chi scenderà in campo per Allegri. Benitez medita l'addio, ma vorrebbe congedarsi nel miglior modo possibile dopo aver fallito l'accesso alle due finali di Coppa prima del passo decisivo. Un'occasione ghiotta, sicuramente l'ultima, senza seconde chiamate, per evitare di lasciare una stagione a rimpianti e recriminazioni. Carpe diem, Napoli.