Sarebbe potuta essere una conferenza stampa senza Inzaghi al timone della squadra rossonera, invece quasi a sorpresa è ancora l’ex numero 9 a rispondere ai giornalisti in un momento molto particolare per la storia della società di via Aldo Rossi. Infatti, le attenzioni sembrano essere più focalizzate sulle vicende societarie, che su quello che la squadra riuscirà a fare domani sera al San Paolo, contro un Napoli voglioso di riscattarsi dopo la pesante sconfitta di Empoli.
Dal punto di vista prettamente sportivo, quello che fa più notizia è l’assenza per la prima volta in questa stagione di Jeremy Menèz, fermato per ben quattro turni dal giudice sportivo per frasi ingiuriose rivolte agli ufficiali di gara. Sul francese: "Le due ammonizioni non c'erano, la reazione è stata sbagliata. E' giusto che paghi".
Per quanto riguarda invece la formazione da mandare in campo, ci saranno tante novità in vista della trasferta partenopea, soprattutto viste le tante defezioni per squalifica. Sul probabile undici titolare: "Dovrò chiarirmi le idee: gioca De Sciglio a destra, rientra Poli. Poi valuterò se mettere Jack davanti, ho dubbi per le alternative a Menez. Ci saranno degli innesti. Avremo tre ragazzi della Primavera, che conosco molto bene. So delle loro qualità. La tattica conta poco, bisogna avere una reazione mentale. Spero che la squadra sia più libera di giocare un bel calcio".
Proprio sullo state mentale dei calciatori rossoneri: "L'augurio è di dare una svolta. Purtroppo vedo che c'è grande impegno: se non ci fosse sarebbe semplice cambiare la rotta. Non so cosa è successo dopo il derby. Siamo uomini, ognuno ha le proprie fasi. Facciamo fatica ad uscirci. C'è voglia di farsi vedere che possiamo fare un bel finale di stagione. C'è la fortuna di giocare subito domani".
Non poteva ovviamente mancare la domanda sul futuro societario e sulle trattative in corso: "Le abbiamo vissute senza problemi. Il presidente sta facendo di tutto per far tornare il Milan grande. E' uno stimolo per noi. Mi allineo con quello che ha detto il presidente. Di ufficiale non c'è nulla. Sono abituato alla presidenza di Berlusconi, con lui ho vinto tutto. Qualsiasi decisione prenderà sarà quella per far tornare grande il Milan".
Infine, sui prossimi avversari: "In casa è la più forte. Sarà complicata. Giocare al San Paolo ci può solo giovare. Hanno avuto una battuta d'arresto. In Italia quando stacchi la spina, può batterti anche l'Empoli. Anche il Napoli troverà un Milan agguerrito".
La conferenza del tecnico rossonero, dunque, è stata un tam-tam di domande che hanno raccolto a braccio tutto ciò che riguarda il futuro della società e l’ambito sportivo della squadra.