Il primo passo è stato fatto. Dopo un mese e più di gelo De Laurentiis rompe il silenzio e tende il braccio verso Benitez, ed è un passo non da poco. Il Napoli che si è ritrovato, dopo il ritiro, dopo la crisi di Marzo, dopo che i protagonisti in causa quasi non si rivolgevano la parola, prova a programmare il futuro. La notizia, quella nuova, è che prova a farlo insieme a Rafael Benitez.
L'allenatore spagnolo del Napoli, ex Liverpool, Chelsea e Valencia, non ha mai detto di voler lasciare, anzi, anche se le sue parole di questi mesi facevano pensare ad un immediato divorzio tra le parti. Il "voglio prima vedere il business plan della società" suonava come un inevitabile quanto inesorabile diktat dello spagnolo, quasi a mò di sfida nei confronti della proprietà partenopea, chiamata dall'allenatore plurivincente e ben più blasonato della neonata società azzurra a crescere e ad investire nella prima squadra come nelle strutture societarie.
Una richiesta non da poco, che ai più è sembrata come un voler alzare l'asticella pur di avere il coltello dalla parte del manico qualora De Laurentiis non avrebbe potuto assecondare le sue richieste. Il tutto condito, nel momento di maggiore difficoltà di Higuain e compagni, da un ritiro che ha fatto storcere il naso (e non solo) a Benitez ed alla squadra. Fatto sta che, ritiro o non ritiro, gli azzurri adesso volano: dopo le sconfitte contro Roma e Lazio, ingenerose nel gioco quanto nel punteggio, i ragazzi di Benitez hanno fatto terra bruciata attorno, rifilando sfilze di gol a Wolfsburg, Fiorentina, Cagliari e Sampdoria.
Torniamo ai giorni d'oggi. Il tentativo di De Laurentiis, in visita ieri al centro di Castelvolturno con la squadra assente (giorno di riposo dopo la vittoria contro la Sampdoria), sembra un tentativo, mai vano, di provare a ricucire lo strappo con il suo allenatore, che tanto gli era piaciuto per quell'idea di internazionalizzazione e di crescita (che effettivamente c'è stata) del suo Napoli. Benitez vacilla, perché sa che le possibilità del suo Napoli potrebbero essere davvero ottime qualora il presidente riuscisse a canalizzare gli investimenti su quei due/tre elementi tanto richiesti dal mercato scorso (Reina, Mascherano n.d.r.).
Tutto sta nelle mani navigate di De Laurentiis, che non vorrebbe lasciarsi scappare il punto cardine del progetto Napoli: Rafa Benitez è un patrimonio e qualora dovesse lasciare la Campania, chi vedrebbe clamorosamente ridimensionato il progetto sarebbe proprio la società partenopea, che difficilmente troverebbe un sostituto all'altezza per palmarés, caratura internazionale e appetibilità in termini di mercato. Nonostante gli errori tecnici che lo spagnolo ha commesso in campionato, il Napoli non solo è cresciuto, ma si gioca un trofeo che in quasi cento anni di storia è stato vinto una sola volta.
La crescita della società e del brand Napoli passano, inevitabilmente, dal lavoro quotidiano di Benitez: una miniera che De Laurentiis ed il suo Napoli non possono permettersi assolutamente di perdere per un pugno di mosche. Il primo passo, di riavvicinamento, è compiuto. Benitez scioglierà le riserve dopo queste ultime decisive partite, forse dopo la doppia sfida contro il Dnipro. Nel frattempo continua il silenzio "mourinhano" dello spagnolo, che ha deciso in comune accordo con la società, di mantenere il silenzio stampa fino a data da destinarsi. La speranza, a Napoli, è che come lo "Special One" non lasci con una coppa alzata nel cielo di Varsavia.
Intanto, a margine dell'incontro e delle vicende tecniche sul campo della squadra che si prepara per la delicatissima trasferta di Empoli, il presidente De Laurentiis ha firmato un accordo con la Kappa che diventerà sponsor tecnico degli azzurri sostituendo Macron. La notizia, nell'aria da mesi, è diventata ufficiale ieri. L'accordo è della durata di cinque anni, con gli azzurri che incasseranno 8 milioni a stagione, diventando così la quarta squadra più pagata in Serie A dallo sponsor tecnico dopo Juve (30), Milan (30) e Inter (20).