Il Capitano ritrovato. Marek Hamsik si presenta, assieme a Rafa Benitez, in conferenza stampa, dove appare, come nelle ultime settimane in campo, protagonista sicuro dei suoi mezzi e di quello che vuole la squadra. Un gol alla Fiorentina, due al Wolfsburg all'andata, un assist di una bellezza rara a Cagliari per Callejon: Hamsik è tornato, quello vero. La cresta è tornata a splendere, anche se, come sottolinea lo slovacco, non è ancora stato raggiungo l'obiettivo minimo stagionale. La strada per alzare una coppa, o festeggiare il ritorno in Champions, è ancora lunga.

Una delle tappe intermedie di questo cammino, sarà la gara di rigorno di domani sera, che vedrà gli azzurri impegnati dopo il 4-1 dell'andata in Germania. Una gara difficile soprattutto sotto il punto di vista dell'approccio: "Dovremmo avere la stessa mentalità dell'andata, partiamo dallo 0-0 e non dobbiamo pensare al risultato in Germania. Dobbiamo giocare per vincere. Reazione loro? Sicuramente loro sono arrabbiati, sono forti e dobbiamo essere preparati ad affrontare una squadra rabbiosa".

Varsavia è più vicina? "C'è ancora tanto da fare, dobbiamo avere una mentalità vincente e giocare. Ci sono ancora delle sfide da affrontare. Tutto dipende da noi e da quello che facciamo in campo. Europa League non è la Champions, ma è comunque un traguardo importante e prestigioso. Campionato o Europa League? Vincere un trofeo grande come l'Europa League sarebbe bello, ma vorremmo comunque arrivare il più alto possibile in campionato".

Dalla crisi agli elogi, dalle panchine ai gol e agli assist: dalle stalle alle stelle. Marek Hamsik analizza così il suo cambiamento, quantomento nelle prestazioni, non focalizzandosi più di tanto sulla posizione in campo, bensì sull'atteggiamento che ha sempre avuto: "Adesso dopo gol e assist si parla di più di me. Io cerco sempre di lavorare e fare in campo le cose che so fare. Forse è stato un bene entrare con la Fiorentina e fare subito gol. Adesso mi sento bene e spero di continuare così. Non è vero che è cambiata la mia posizione in campo, Benitez mi ha chiesto di fare sempre le stesse cose. Non leggo quello che scrivono i giornali. Hamsik decisivo? Decisivi sono 11 giocatori, non solo uno. Io sono contento del mio momento e vorrei durasse il più possibile. Le critiche? Io sono contento del mio rendimento, i numei poi li giudicate voi. Gli alti e bassi li ho da otto anni, so che è una cosa su cui devo migliorare".

Si parla con Hamsik, così come lo si è fatto con Benitez, della scelta del ritiro e di quanto abbia influito sulla squadra e sui risultati. Lo slovacco risponde scimmiottando quella che successivamente è stata la risposta di Benitez: "Quello che conta sono i risultati sul campo. Siamo dei professionisti. Lo scorso anno abbiamo fatto bene anche senza ritiro, non penso sia quello. Abbiamo giocato molto bene in queste ultime gare. Una stagione è fatta di 60 partite, ci possono essere dei cali. Dobbiamo imparare a sbagliare il meno possibile. La fine del ritiro? Siamo contenti che il ritiro sia finito, perchè possiamo stare con le nostre famiglie. Quello che dobbiamo fare è stare tranquilli e fare in campo quello che sappiamo".

Il Bayern Monaco ieri ha dimostrato che in Europa tutto può succedere. Il risultato dell'andata può essere una trappola? "Non penso, sappiamo che non è finita. Ci sono due gare, dobbiamo fare quello fatto all'andata. Avere tanta attenzione e fare quello che sappiamo fare".

Al termine della seduta di allenamento mattutina, la società azzurra, attraverso il proprio sito ufficiale, ha ufficializzato la lista dei convocati per la sfida di domani. Ecco il comunicato.

"La squadra oggi ha svolto riscaldamento col pallone e successivamente intensa seduta tecnico tattica.

Proseguono nel lavoro differenziato De Guzman e Zuniga. Assente Maggio per un attacco influenzale.

I convocati: Rafael, Andujar, Contini, Mesto, Henrique, Ghoulam, Britos, Koulibaly, Albiol, Gargano, Jorginho, Inler, David Lopez, Callejon, Insigne, Mertens, Gabbiadini, Duvan, Higuain".