La sete d'Europa della Samp, le residue speranze salvezza del Cesena. Obiettivi diversi, tra sogno e realtà. Mihajlovic si trova nei quartieri alti, condivide la quinta piazza con la Fiorentina, impegnata nel posticipo del lunedì col Verona, e vede a una sola lunghezza il Napoli, quarto. Dietro insegue il Genoa, rivitalizzato dal successo infrasettimanale sul Parma. Di Carlo non può godersi la bellezza della A, perché il Cesena è ormai sull'orlo del baratro. Quando sta per prendere il via la giornata numero 31, i bianconeri si trovano in terz'ultima piazza, a quota 22, a ben sette lunghezze dall'Atalanta e da un'ipotetica permanenza nella massima serie. Tre punti sul piatto, di importanza vitale, quale che sia l'aspirazione delle due squadre.
Mihajlovic si presenta spavaldo in conferenza stampa, la Sampdoria non si nasconde e per firmare l'impresa sceglie di lanciare un modulo spregiudicato. Esaltare le caratteristiche della rosa, ricca di talento in zona offensiva, un arsenale da prima della classe, un atteggiamento rischioso, ma quantomai condivisibile. Eder e Muriel sui lati - i due di maggior gamba quindi chiamati anche a un sacrificio in copertura - Eto'o alle spalle di Okaka. Le doti da regista avanzato del camerunense possono aprire la scatola della partita. Particolare attenzione alla mediana. Mihajlovic non rinuncia alle geometrie di Palombo e affida la copertura ad Obiang. Difesa a quattro, con Regini e De Silvestri terzini, Romagnoli e Silvestre al centro.
Di Carlo non propone invece novità di rilievo. Il Cesena approda al Ferraris con il consueto 4-3-1-2, un trequartista, Brienza, alle spalle di Rodriguez e Succi (favorito su Defrel). Mudingayi schermo a protezione della retroguardia, Giorgi e Cascione a completare la mediana. Dietro, Perico, Capelli, Krajnc e l'ex Lucchini. Per squalifica manca Carbonero, diversi i ballottaggi: Agliardi un passo avanti a Leali, Cascione - Ze Eduardo, Succi - Defrel e Rodriguez - Djuric. Turnover quindi probabile soprattutto nel reparto avanzato. Assenze pesanti nel Cesena, Di Carlo non ha Magnusson - Lucchini potrebbe essere adattato proprio sulla corsia - e a centrocampo deve rinunciare a De Feudis e Pulzetti.