"E' la dura legge del gol, hai un gran bel gioco però...". Max Pezzali e i suoi 883 di certo non avevano la palla di vetro per prevedere il futuro e guardare ad oggi, ma la loro canzone sembra tornare di strettissima attualità in Campania, a Napoli, dove la squadra di Benitez, nonostante un arsenale di tutto rispetto, non sa più far gol.
Ma come, con Higuain, Callejon, Mertens, Hamsik, Zapata, gli stessi dei 104 gol del record della scorsa stagione, con un Gabbiadini in più, ci sono problemi in fase realizzativa? Può essere l'infortunio di Insigne l'alibi? Già, il Napoli s'è inceppato, ed oltre agli innumerevoli problemi di uomini e reparto in difesa, scopre un'annosa questione che sta mettendo in ginocchio gli uomini di Benitez.
Eppure, nella faretra dell'allenatore spagnolo ci sarebbero due frecce come Gabbiadini e Zapata che farebbero, assieme a tutti gli altri, le fortune di ogni squadra in Italia.
L'ex attaccante della Sampdoria, arrivato durante il mercato di gennaio, sta mantenendo le aspettative, anzi, sta andando notevolmente oltre: 5 gol in tre mesi che testimoniano le capacità dell'attaccante bergamasco e lo attestano nella top 5 dei migliori attaccanti della serie A per rapporto minuti giocati / gol fatti (da prendere sempre con le pinze, ma comunque dato indicativo).
Gabbiadini è il quarto di questa particolare classifica con un gol ogni 138 minuti, davanti ad attaccanti come Icardi dell'Inter (quinto), Morata, Klose, Menez e Felipe Anderson. Quarto posto dunque, dietro soltanto allo stratosferico Tevez (un gol ogni 131 minuti), ad Osvaldo, che oramai non fa più parte del campionato italiano, ma che nel suo breve excursus interista ha messo assieme numeri da capogiro (un gol ogni 114 minuti) e, in maniera forse del tutto inaspettata, a Duvan Zapata.
Già, il Mammone colombiano è primo, per notevole distacco, di questa particolare classifica. Un gol ogni 87 minuti, che lo consacrano come re di questa graduatoria, ma che non serve a fargli guadagnare più spazio sul terreno di gioco.
Numeri che sembrano contrastare con quanto fatto dagli azzurri in questa stagione: 47 gol fatti in 29 partite, ben 57 in meno rispetto a quelli della scorsa stagione (con nove partite ancora da giocare). Problema che si manifesta soprattutto lontano dal San Paolo, dove nelle ultime quattro trasferte gli uomini di Benitez hanno raccolto un solo gol, di Gabbiadini, fortunoso, a Palermo, non portando a casa nemmeno un punto.
Un problema di uomini? Di alchimia? Di rapporti logori tra la squadra e l'allenatore, tra i giocatori stessi che non si trovano più in campo? Oppure semplicemente fiducia, quella di Josè Maria Callejon, uomo simbolo e goleador straordinario nei primi due mesi di campionato (8), poi ombra di se stesso nell'ultimo periodo.
Benitez ha lanciato il sasso in conferenza stampa: "E' un problema mentale. Arriva davanti alla porta in più occasioni, una volta tirava in diagonale e segnava, ora sbaglia la prima, perde fiducia, poi non tira più". Fiducia. Quella che serve per alimentare la vena realizzativa di una squadra che fa paura per il potenziale offensivo che ha a disposizione, ma che sembra diventato un leone in gabbia e per di più con le unghie non più affilate come una volta.
La durissima legge del gol, Rafa...