Tra campo e tribunale, il Parma si allena e aspetta il derby, in programma quest'oggi a Reggio Emilia contro il Sassuolo, ma l'attenzione è ovviamente rivolta altrove, alla situazione societaria. La nuova linea scelta da Manenti e pubblicizzata nei giorni scorsi - soldi dopo il 19, data dell'incontro in Procura, e solo in seguito al via libera al progetto studiato per fa rientrare il Parma dalla situazione debitoria - non convince non soltanto i soci di minoranza del club, ma anche lo stesso Donadoni. Il pensiero del tecnico resta sospeso, in attesa degli eventi. Un filo d'ottimismo trapela dalle parole dell'ex centrocampista del Milan “Mancano pochi giorni al 19. Dopo quella data si potrà dire tutto. Io non voglio sprecare quel briciolo di speranza che abbiamo".
"Faccio l’avvocato del diavolo. Se una persona fosse a conoscenza del fallimento di un club, avrebbe agito immediatamente in prima persona? Manenti ha preso il Parma un mese e mezzo fa: o uno è un folle oppure l'ha preso per portare a termine quel che ha iniziato. Aspettiamo la scadenza del 19. La questione non è dare colpe a qualcuno ma far sì che quel che è successo a noi non accada più. Una cosa è certa, se Manenti non paga entro il 19 è finita”, Donadoni si interroga quindi sulla scelta di Manenti di acquisire il club, in evidente difficoltà, lanciando proclami di rinascita. Bufala o realtà? Cosa si cela dietro le dichiarazioni mai defiinitive del Presidente?
Con l'Atalanta il ritorno in campo del Parma, al Tardini, di fronte a pochi tifosi, uno 0-0 che racconta del carattere della squadra. Il Parma, penalizzato di ulteriori 2 punti in classifica, sprofonda in ultima posizione, distanziato dalle principali rivali in chiave salvezza, ma il finale di stagione assume contorni che vanno oltre i semplici risultati. I giocatori scendono sul terreno di gioco per dimostrare qualcosa, lanciare un segnale.
“Di Francesco deve temere il Parma perché nelle ultime gare ha dimostrato di avere volontà e determinazione. Non ci attacchiamo alla situazione che stiamo vivendo. Dal punto di vista tattico qualche cosa è cambiato. Niente di stratosferico ma accorgimenti utili. Ora non c’è più nemmeno Rodriguez, cambiano gli interpreti ma le linee guida del gioco non sono cambiate”.
Dal "miracolo" Manenti al piano Lega, l'impressione è che a Parma si reclami una soluzione, con rapidità.