In un momento in cui il Napoli è in subbuglio per via del pareggio subito in rimonta al "San Paolo" dall'Inter, arrivano le dichiarazioni dell'ex "Matador" che annuncia di voler tornare in Italia, ed in primo luogo a Napoli, solo se il presidente De Laurentiis lasciasse la presidenza.
Un pensiero che non è stato condiviso da alcun tifoso napoletano visto il modo con cui l'uruguaiano ed i supporter azzurri si sono lasciati.
Dichiarazioni assolutamente fuori luogo e fatte in un periodo sbagliato. Queste parole dovevano essere pronunciate al momento in cui tutto accadde, cioè quando il rapporto tra il presidente ed il giocatore azzurro si ruppe e soprattutto queste dichiarazioni andavano fatte a bocce ferme e non nel bel mezzo di una stagione.
Accertato quindi il momento sbagliato in cui è stato reso il pensiero, andiamo ad analizzare il contenuto.
Nel 2010 quando De Laurentiis comprò Cavani dal Palermo per una cifra pari a 20 milioni di euro, molti tifosi partenopei si chiesero chi fosse costui e soprattutto erano dubbiosi sulla sua utilità visto che in squadra già c'era Quagliarella.
Il "Matador" nella squadra rosanero si era contraddistinto per essere quello che oggi chiamano un "falso nueve", cioè una prima punta con caratteristiche moderne, che svaria su tutto il fronte d'attacco ed aiuta i compagni in fase difensiva. L'elemento che però più lasciava perplessi i tifosi del Napoli erano i gol che scarseggiavano, infatti Zamparini al momento del suo trasferimento garantiva sulla sua qualità ma non sulla continuità.
Edi esordì nell'andata del preliminare di Europa League contro l'Elfsborg entrando nel secondo tempo al posto di Quagliarella, ed in quel cambio già s'intravide un passaggio di consegne. Infatti al ritorno Cavani giocò dall'inizio mentre l'attuale attaccante del Torino annunciò la sua cessione alla Juve. In quella partita il "Matador" fece doppietta decidendo la sfida e da quella sera i tifosi del Napoli cominciarono ad innamorarsi di lui.
Questo amore è cresciuto giorno dopo giorno fino alla fatidica estate del 2013. Un anno prima Cavani ed i suoi procuratori avevano chiesto al presidente De Laurentiis d'inserire nel contratto una clausola rescissoria pari a 63 milioni, di modo che se fosse arrivata un'offerta pari a quel valore lui sarebbe stato libero di andarsene. Così in effetti accadde con il PSG che acquisì l'uruguaiano pagandolo ben 65 milioni. Nell'affare venne inclusa anche la promessa che si sarebbe disputata un amichevole tra i due club, la quale avvenne nell'estate del 2014. Quel match fu molto importante perchè fu il primo ritorno a Napoli dei due ex beniamini, Lavezzi ed appunto Cavani. Ciò che però fece scalpore fu il diverso trattamento riservato ai due giocatori dal popolo azzurro: il "Pocho" venne applaudito mentre il "Matador" pesantemente fischiato.
Tutti si chiesero il perchè di quell'atteggiamento visto che anche Edi così come Lavezzi aveva dato tutto per il Napoli. La spiegazione arrivò subito dopo, indicando il malessere dovuto al modo con cui Cavani lasciò Napoli. Infatti in quell'estate 2013 il "Matador" non pronunciò parola nè prima, nè dopo il trasferimento. L'affare si seppe solo ad accordo già concluso e questo fece infuriare i tifosi napoletani.
Dalla storia di Cavani si può evincere di come lui sia ancora in debito di tanti ringraziamenti non solo verso tutto il popolo azzurro ma anche verso il suo attuale acerrimo nemico, il presidente De Laurentiis, che l'ha preso dall'anonimato assoluto e l'ha fatto diventare star di fama internazionale.
Alcuni giornalisti di sponda azzurra lanciano l'ipotesi che Edi abbia voluto attaccare De Laurentiis per giustificare un prossimo trasferimento ad una squadra italiana diversa dal Napoli. Ciò che però si desume da queste dichiarazioni è che sono completamente stonate e la cosa più importante ora è che Cavani pensi a fare il meglio possibile per la sua carriera mentre il Napoli a concludere nel migliore dei modi la stagione.