Il gol di Nico Lopez sembrava avesse dovuto segnare il destino anche di Filippo Inzaghi, dopo aver già segnato quello di Walter Mazzarri. Invece no, l’ex bomber rossonero rimane sulla più che scottante panchina rossonera, ad attenderlo Domenica ci sarà la delicata sfida a Firenze contro la viola di Vincenzo Montella, proprio colui che potrebbe sostituirlo a partire da Giugno. La conferma di Pippo arriva direttamente dal patron Silvio Berlusconi, che in prima persona ha chiamato il mister ribandendogli la fiducia.
Inoltre, a testimonianza della vicinanza della società al suo mister, oggi l’ad Adriano Galliani alle 13:00 si è recato a Milanello dove ha pranzato insieme al suo figliol prodigo e ha esposto quello che è il pensiero della società nei suoi confronti. Avanti con Inzaghi, dunque, forse per mancanza di alternative valide, non convincevano infatti le piste Tassotti e Brocchi come traghettatori fino al termine della stagione. Un’altra ragione del mancato esonero potrebbe essere legata al bilancio, visto che la società di via Aldo Rossi porta a libro paga già gli emolumenti di Clarence Seedorf e del suo staff. Caricare il bilancio di un ulteriore stipendio, da 2 milioni netti annui per due stagioni, sarebbe stato un ulteriore schiaffo al fair play finanziario.
L’impressione che viene fuori dai volti e dalle dichiarazioni societarie, però, è di un malcontento nei confronti del loro mister soprattutto per alcune scelte sbagliate che puntualmente si ripetono in partita, vedi il cambio Alex-Menez contro il Torino e quello Bocchetti-Pazzini contro il Verona, entrambi, infatti, hanno portato risultati nefasti alla squadra rossonera e questo sembra non andare proprio giù alla dirigenza. L’unica nota positiva, potrebbe essere lo spogliatoio, dalle dichiarazioni nel post-partita contro il Verona, Philippe Mexès, uno che ci mette sempre la faccia nelle situazioni difficili, ha più volte sottolineato che l’allenatore non ha colpe, perché sono i giocatori che vanno in campo e che si è tutti sulla stessa barca, a prescindere dai risultati.
Dichiarazioni parzialmente vere, perché se da un lato è vero che sono i giocatori a scendere in campo, dall’altro è pur vero che è l’allenatore a decidere chi mandare in campo e in quale momento della partita. Il popolo rossonero, alla luce di questa situazione, sa che anche per questa stagione dovrà molto probabilmente rinunciare ad un piazzamento europeo, concedendosi anche per la prossima stagione un ulteriore anno sabbatico, con l’auspicio, però, che a partire dalla prossima stagione ci sia più chiarezza nel progetto tecnico del Milan, e soprattutto che non vengano commessi gli errori già fatti con Seedorf ed Inzaghi.