Domenica arriva il Torino al Friuli, dopo meno di una settimana dalla vittoria contro il Napoli. L'Udinese invece si presenta con le ossa rotte dopo le critiche di Cesena, e il fiato sul collo della paura della retrocessione. I tifosi non sono contenti del suo andamento, nonostante il patron Pozzo abbia già confermato la fiducia a Stramaccioni.
Le situazioni delle due squadre sono praticamente agli opposti. I bianconeri guardano con una certa ansia il terz'ultimo posto, distante appena 8 punti, mentre i granata corrono tra Serie A ed Europa League. L'abisso c'è ma le carte per colmarlo ci sono: il clima del Friuli potrebbe ridare ossigeno al gruppo, avvelenato dalle scorie di Napoli, Lazio e Cesena.
Che fare quindi? Stramaccioni se lo starà domandato da mesi. Perché 28 punti sono veramente troppo pochi, con una difesa troppo volte violata e in stato confusionale. Uno scenario che impensierisce parecchio a Udine, con i tifosi frustrati dalle continue prestazioni deludenti e la consapevolezza di aver perso l'ottima strada ipotizzata all'inizio dell'era Strama.
Vincere sarà l'ultimo dei pensieri per l'Udinese questo weekend. Arginare un avversario a mille come il Toro è un'impresa a dir poco titanica, e addirittura impossibile se si continua con il gioco visto settimana scorsa. Occorre urgentemente che la lampadina si accenda, altrimenti ogni possibile progetto sarà destinato a tristi epiloghi. E il nuovo stadio Friuli ospiterà solo fischi.