La conferenza di oggi ha visto un Pippo Inzaghi dover spaziare su tanti argomenti, viste le tante voci che circolano su di lui in queste ultime settimane. Le più gettonate, ovviamente, hanno riguardato la sua eventuale permanenza al Milan nella la prossima stagione.
Alla domanda, infatti, il tecnico rossonero ha così risposto: “Devo essere valutato per i risultati. Il mio sogno è quello di dare ancora tanto al Milan, sento l'affetto della società. Sono bravi perché mi fanno lavorare con serenità. Poi, qualunque scelta faranno a giugno, il Milan sarà sempre nel mio cuore. Ma io vorrei rimanere qui per 20 anni". Posizione chiara, dunque, quella del mister piacentino, lo stesso non si può dire per la dirigenza, fortemente tentata dall’idea di ripartire da un tecnico preparato, come Klopp o Montella.
L’altro argomento caldo della conferenza, è stato quello relativo ai troppi infortuni che hanno costretto ai box troppi giocatori rossoneri. Sulla domanda il mister, per cercare di capirne anche la causa, ha risposto: “Non voglio che siano un alibi. Abbiamo una rosa all'altezza. Gli infortuni sono andati di pari passo con la nostra classifica. Abbiamo cercato di capire anche questo. Adesso abbiamo De Jong e Montolivo fuori e che vengono da situazioni particolari. Nigel non ha fatto la preparazione. Ogni infortunio ha una storia particolare. Con la Lazio, in coppa, avevamo fuori sette giocatori per infortuni traumatici. Per i problemi muscolari, anche qui ci sono casi singoli. Montolivo ha stretto i denti vedendo la squadra in difficoltà. Io ho giocato con Ferrara che ha giocato un anno e mezzo con lo stesso problema e ha faticato a trovare la condizione. Ma domani dobbiamo vincere a tutti i costi. Non si può trovare una causa. Abbiamo pensato a tutto quello che abbiamo fatto. L'unica cosa che è cambiata è stata a Dubai, dove abbiamo lavorato poco e avevamo un'amichevole importante con il Real. Non si possono dare colpe specifiche. Domani dovrebbe rientrare Abate, De Sciglio è prossimo al recupero. Quel che è successo ci servirà da lezione, ma quando perdi i giocatori per i traumi puoi fare poco".
La novità nella formazione di domani, dovrebbe essere quasi certamente il ritorno dal primo minuti di Alessio Cerci, che lo stesso tecnico ha più volte dichiarato di aver fortemente voluto al Milan. Inzaghi alla domanda su Cerci: “Alessio è un giocatore che ha una buona condizione, da quando è arrivato ha giocato 10 partite. Per me è in una buona condizione e ci può dare una grande mano. Davanti ho cinque giocatori importanti per tre posti e non è facile. Davanti abbiamo tanta qualità e va sfruttata".
Questa settimana è stata caratterizzata dalla presenza costante di Galliani, quasi a voler monitorare il lavoro del tecnico e capire se effettivamente la squadra si allena bene ed intensamente come dichiara il suo coach. La domanda è stata ovviamente posta al tecnico piacentino che ha risposto: “Gli incontri fatti con Galliani sono stati costruttivi, per il bene del Milan. Ognuno di noi è stato portato a lavorare ancora di più, perché la società vuole il nostro bene ed il bene del Milan. E questa è la cosa più bella".
Infine, per quanto riguarda le ambizioni europee del suo Milan, Inzaghi ha lasciato comunque intravedere un po’ di pessimismo rispetto a qualche settimana fa, dove lasciava ancora intendere che il Milan poteva guadagnarsi l’accesso in Europa. Alla domanda il tecnico ha risposto così: “L'obiettivo è quello di tornare a vincere le partite. Ne abbiamo tredici a disposizione, ci sono 39 punti a disposizione e tanti scontri diretti. Da ora in avanti bisogna fare tanti fatti".
Dunque, una conferenza stampa piena di argomentazioni quella di Inzaghi, che ha dovuto fronteggiare un vero e proprio bombardamento di domande da parte dei giornalisti, i quali hanno tentato di dare dei contorni più precisi attorno alla situazione in casa rossonera. Tuttavia, la partita di domani sera darà risposte molto più chiare e significative, soprattutto sul piano del gioco. E proprio su questo punto, e sulle differenze rispetto alle ultime partite del 2014, in tecnico ha così risposto: "Sono successe tante cose, giocavamo un bel calcio. Dobbiamo tornare a fare quello che sapevamo fare. Però, vincendo domani, potrebbe essere un passo in avanti. Guardarsi alle spalle non ha più senso. E' giusto capire cosa fare per tornare ad essere quello che eravamo. Abbiamo ancora la possibilità di svoltare. Giocavamo in modo diverso, penso che adesso bisogna mettere in campo la voglia di far bene. Penso che abbiamo preparato la partita nel modo giusto".
Quindi, il futuro di Inzaghi potrebbe avere dei risvolti importanti già dopo la delicata sfida di domani sera a San Siro contro l’Hellas Verona.