Ogni pre-partita dei rossoneri è ricco di aspettative, ricco di buoni propositi. Ma bastano 90' minuti per stravolgere tutto, per far ripiombare il Milan nel limbo delle sue ambizioni, nelle brutte prestazioni che troppe volte hanno accompagnato i rossoneri in questa stagione. Una crisi, dunque, che pare non avere fine, che ogni domenica sembra mostrare altri punti deboli dei giocatori e del suo mister. I giocatori mostrano scarsa personalità, scarsa intesa soprattutto fra gli attaccanti, dove il solo Bonaventura ci prova in tutti i modi, facendo all’occorrenza anche il regista di centrocampo. Tutto il resto? In infermeria, verrebbe da dire ai tifosi rossoneri. Troppi infortuni, soprattutto di natura muscolare, che vanno a decimare una rosa larga ma in cui la qualità scarseggia, nella zona mediana in particolare. Il problema? Lo staff medico di Inzaghi sembra essere sotto l’occhio del ciclone, ma anche gli allenamenti, evidentemente, potrebbero essere causa di alcuni infortuni muscolari, visto che comunque la condizione dei giocatori rossoneri sembra essere sotto la media. Non ultimi gli stop di De Jong e Montolivo, per entrambi si parla di un problema ai flessori. Se due indizi fanno una prova, allora qualcosa a partire dalla prossima stagione dovrà cambiare in casa rossonera, a partire dallo staff medico e dai preparatori atletici, un po’ come successe in casa Juventus l’anno prima dell’arrivo di Conte. E’ bastato poi cambiare tecnico e staff per ritornare ad essere protagonisti.
A proposito di tecnico, Inzaghi sembra avere le ore contate, non sarà solo per colpa sua, ma di certo la sfida contro il Verona, che sembra avere più i contorni di una sfida salvezza, risulta decisiva. Il tecnico piacentino si gioca molto contro i gialloblù di Mandorlini, corsari in quel di Cagliari. Soprattutto, Inzaghi sembra stia prendendo una strada sbagliata nella sua mentalità, troppe scuse, troppo rinunciatario sembra essere diventato il tecnico rossonero, quasi influenzato da una mentalità mazzarriana. Sentire l’allenatore del Milan dire che a Verona è difficile giocare, oppure che in casa contro l’Empoli è difficile pensare di dominare la squadra di Sarri, qualcosa nella mente del tecnico si è inceppato, proprio lui che ha affrontato e vinto sfide sulla carta impossibili. Tutto questo, ovviamente, non porta giovamento nello spogliatoio e nello spirito dei giocatori, che quasi si sentono giustificati quando pareggiano contro Chievo ed Empoli.
Continuando su questa strada ci sarà poco da salvare di questa stagione del Milan, che assume sempre di più i contorni di un altro fallimento, nella programmazione della dirigenza rossonera che ancora una volta ha steccato la scelta dell’allenatore, non affidandosi ad un tecnico esperto e capace di dare un’identità precisa alla propria squadra, vedi Mancini, Ventura, Sarri. La fine della stagione per la maggior parte dei tifosi rossoneri potrebbe essere vista come un sospiro di sollievo, cosa che dalle parti di Milanello era impensabile fino a pochi anni fa.