La trasferta di Verona, per il Milan, avrebbe dovuto essere la partita della contuinità, attraverso la conquista di altri 3 punti preziosi che avrebbero rilanciato le ambizioni europee di tutto l’ambiente rossonero. Inzaghi adotta la stessa formula vincente utilizzata settimana scorsa contro il Cesena, modulo col trequartista, con un'unica variazione in difesa, in cui Alex prende il posto di Rami, infortunatosi in allenamento.
Mentre, la squadra di Maran, dopo il brutto stop contro l’Empoli, era alla ricerca di punti salvezza. Per la sfida contro i rossoneri, il tecnico clivense risfodera quella difesa a quattro che garantisce maggiore copertura degli spazi ed equilibrio ad una retroguardia che lo scorso turno ha incassato ben 3 reti contro Big Mac & compagni.
La partita inizia con i padroni di casa subito aggressivi sui portatori di palla rossoneri, causando grosse difficoltà sul nascere della manovra rossonera e costringendo gli uomini di Inzaghi ad essere troppo lenti e macchinosi, consentendo così alla squadra di casa di difendersi a difesa schierata. La prima vera palla go, però ,nasce all’improvviso, lancio lungo Di Poli a scavalcare tutta la difesa del Chievo, ma Mattia Destro non riesce, di destro, a coordinarsi bene e non da sufficiente forza e precisione alla sfera, che finisce comodamente tra le braccia di Bizzarri ( Inzaghi avrebbe calciato di sinistro). Dopo poco più di otto minuti, Bonera, su una punizione di Alex, si rende pericoloso, ma il suo tiro viene sporcato dai difensori clivensi e la palla viene bloccata da Bizzarri. Superata la prima metà del primo tempo, si fa vivo anche il Chievo, con il suo capitano, Sergio Pellissier (4 gol nelle precedenti sfide al Milan), il quale sfila alle spalle di Bocchetti ma a tu per tu con Diego Lopez si fa ipnotizzare dal portierone ex blancos, e sul tap-in Antonelli rischia un clamoroso autogol. L’ultimo sussulto del primo tempo lo ha il Milan con Destro, il numero nove su un tiro cross di Montolivo non riesce a corregge in porta, e così la palla sfila alta sopra la traversa.
La seconda frazione vede subito un cambio nel Milan, Honda rileva un Montolivo sottotono ed acciaccato. La scossa prova a darla proprio il nipponico, che dalla destra si accentra saltando un paio di avversari e sfoggia un sinistro potente che però centra in pieno la traverso, a Bizzarri battuto. Ma l’effetto Honda dura soltanto pochi minuti, dopo di chè il Milan ripiomba nel suo gioco lento e macchinoso, fatto di possesso palla soprattutto in difesa e che non riesce a schiacciare la squadra veneta. Allora ci pensa il Chievo a dare un po’ di vivacità alla partita, prima Meggiorini, sul quale è splendido il recupero difensivo di De Jong, poi Schelotto e Paloschi costringono Diego Lopez a rifugiarsi in calcio d’angolo, impensierendo così la retroguardia rossonera. Dal valzer di cambi, con cui gli allenatori cercano di dare la scossa giusta alle rispettive squadra per vincere la partita, si vede in campo Cerci, che entra al posto dell’infortunato De Jong (problema al flessore per l’orange). L’ex atleti e Torino cerca subito di dare vivacità, e su lancio perfetto di Menez si invola sulla destra, si accentra in area ma anziché provare una conclusione sul secondo palo, calcia debolmente sul palo di Bizzarri, che si distende e blocca in tuffo.
La partita finisce dopo 3 minuti di recupero, in cui entrambe le squadre, apparse molto stanche, sembrano accontentarsi del pareggio.Un mezzo passo falso, dunque, per la squadra allenata da Inzaghi, che fallisce una prova di “continuità”, mostrando ampie lacune di gioco e una totale assenza di idee quando i giocatori rossoneri entrano in possesso di palla. Unica nota lieta della serata, è l’esordio convince di Mattiello nel Chievo. Il giocatore scuola Juventus, arrivato a Gennaio in prestito, esordisce da titolare in Serie A dimostrando personalità e gamba, soprattutto decisivo su una chiusura nella ripresa, salvando un gol fatto di Pazzini.