Sorride ancora Rafa Benitez al termine della sfida che ha visto il suo Napoli prevalere, seppur a fatica, del Sassuolo di Eusebio di Francesco. L'allenatore dei partenopei è intervenuto in conferenza stampa discutendo delle difficoltà avute durante la prima frazione di gioco, della svolta nella ripresa e dello stato di forma eccellente della sua squadra. Il tutto stemperato, come spesso accade, da una battuta che non fa mai male: "nella ripresa c'era Pecchia a dare indicazioni. Ho avuto un piccolo problema al polpaccio salendo le scale, abbiamo fatto turnover anche in panchina (ride, ndr)".

Si inizia a parlare della gara: "E’ stata una buona partita contro una buona squadra. Poteva essere una partita da vincere negli ultimi dieci minuti. Abbiamo gestito la palla per trovare lo spazio. Alla fine la differenza l’ha fatta Zapata, ma abbiamo fatto una buona gara. Abbiamo tenuto più possesso di loro senza le statistiche. Noi sappiamo di poter fare danno in ripartenza, ma puntiamo sempre ad avere il controllo del pallone. Abbiamo controllato bene la gara, ma se c'è da ripartire lo facciamo".

Inevitabilmente uno dei temi caldi della conferenza è stata la scelta di preferire Andujar a Rafael tra i pali. L'argentino non aveva mai giocato prima da titolare in campionato. Benitez sa bene che dovendo gestire tre competizioni avrà bisogno anche del brasiliano: "I tifosi sanno che devono dare una mano, anche il portiere con i tifosi gioca meglio. Andujar non ha dovuto fare molto oggi e saranno in competizione. Abbiamo fiducia in Rafael, Andujar ha fatto buone partite e meritava di essere lì ed ora abbiamo due portieri e devono competere come hanno fatto Mertens-Insigne, Callejon-Gabbiadini, Britos-Koulibaly, così si cresce".

Il gioco delle coppie vuol dire anche turnover, che è da mettere in preventivo nonostante qualche scivolone come a Palermo: "Non è facile scegliere, Gabbiadini aveva fatto molto bene, tutti possono fare bene e fare gol. Abbiamo cambiato poi per continuare a tenere il ritmo alto per poi fare la differenza con qualità. Noi abbiamo uno staff che lavora con tutti i dati a disposizione, conosciamo la loro fiducia e poi prendiamo delle decisioni. Io lavoro così da Tenerife, Valencia, Liverpool, abbiamo i numeri prima di ogni partita sulla loro forma. Ad esempio Gabbiadini ha giocato, è il suo momento, andava sfruttato, poi se non si vince la colpa è dell'allenatore (ride, ndr)".

La vittoria vuol dire tornare ad un passo dalla Roma, adesso a tre punti. La pressione si sposta sui giallorossi adesso? "E' positivo per le motivazioni della squadra. Loro hanno più pressione perchè sono davanti, sono forti, ma hanno qualche problema e noi possiamo continuare così. Dipende anche da loro, ma noi abbiamo idee chiare ed andiamo avanti sin prisa sin pausa. L’obiettivo è continuare a vincere guardando indietro ma anche guardando avanti. Loro sono avanti e sono ancora favoriti. Dobbiamo lavorare con fiducia e sapere che manca ancora tantissimo, per noi, per loro ma anche per Lazio, Fiorentina".

Il nuovo Napoli di Benitez s'è riscoperto pragmatico, equilibrato e stranamente ermetico anche in fase difensiva. Tra giovedì ed oggi il Napoli ha subito soltanto due tiri nello specchio della porta e se quella di giovedì poteva esser spiegata con la scarsa incisività dei turchi stasera, contro una squadra ben più sfrontata e di valore, gli azzurri l'hanno confermato. E' soddisfatto? "Era importante capire che non bisogna vincere al primo minuto, bisogna fare il nostro gioco con ordine fino alla fine. Mi dispiace però per Mertens, poteva essere il suo momento, ma non è andata così. Sono contento per Duvan, anche per Marek che ha trovato un bel gol. Loro non hanno quasi avuto nessuna occasione, ma è merito di tutta la squadra".

Infine, un commento sui singoli: momento magico per Duvan, che continua a crescere e difficile per Mertens. "Ampi meriti per Duvan ed i miei collaboratori che lavorano ogni giorno con lui per migliorare i suoi movimenti. Mi dispiace per l'espulsione di Dries, poteva starci entrando dietro, ma dipende dall'arbitro perchè non era cattivo. Il rigore è un errore tecnico, oggi voleva fermare una ripartenza, ha sbagliato, ma voleva aiutare la squadra e non si può dire molto".

Il direttore sportivo del Napoli Riccardo Bigon ha parlato invece ai microfoni di Radio Kiss Kiss Italia: “Il Sassuolo è una buona squadra che si muove molto bene, elaborata dal punto di vista tattico. È normale che ti mettano un po’ in difficoltà, in avanti hanno qualità e questo rende difficile affrontarli.  Zapata? È un ragazzo eccezionale, ha un carattere molto bello: è molto buono, lavora per il gruppo e durante la settimana si impegna sempre al massimo. È una pedina fondamentale per il gruppo, ha grandi qualità come visto stasera e nel campionato italiano la sua forza fisica ce l’hanno pochi. Secondo posto? Se la squadra continua cosi, ha davanti un futuro positivo. La cosa importante è che con questa intensità e voglia con il Trabzonspor giovedi e con il Torino settimana prossima possiamo dire la nostra. A Palermo una partita segnata da alcuni errori ma non giocata male, poi la squadra si è subito ripresa in Europa League e questo è un segnale importante”.

Fanno eco alle parole del mister e del direttore dei partenopei quelle del capitano Hamsik, tornato al gol in campionato: "sapevamo che questa vittoria ci poteva far avvicinare alla Roma. Eravamo convinti di poter vincere, anche se il Sassuolo era avversario molto difficile. Contava solo vincere oggi. Fa sempre piacere segnare, sono contento del gol ma sono più contento della vittoria e di questi tre punti. Zapata non è stato sottovalutato, ha già fatto parecchi gol nonostante il minutaggio. Grande Duvan. Ce la giochiamo fino alla fine per il secondo posto, la classifica dice questo visto che siamo vicini. Non abbiamo giocato contro una squadra di serie B, in serie A ogni avversario può metterti in difficoltà. Roma-Juve sarà una bella partita, ma noi dobbiamo pensare alla nostra partita con il Torino che non sarà semplice. Mister infortunato? Per fortuna non deve correre (ride, ndr)".