Ezequiel Munoz è l'ultimo colpo del Presidente Ferrero. Giunto dal Palermo, in chiusura di mercato, l'argentino rinforza un reparto arretrato orfano di capitan Gastaldello, approdato nella sessione invernale all'ambizioso Bologna. Un arrivo in parte inatteso quello di Munoz, con la Sampdoria che, nella mattinata del 31 gennaio, pare orientata a chiudere Diakitè, svincolato dalla Lazio. Poi nel pomeriggio l'improvvisa retromarcia, con Paletta al Milan e Munoz alla Sampdoria. 

L'accenno ai rossoneri non è causale, perché Munoz, secondo le voci di mercato, è pronto ad accasarsi al Milan dalla prossima estate. Cinque mesi in blucerchiato quindi, prima di fare nuovamente le valigie e dirigersi a Milano. A scongiurare l'ipotesi in questione le parole di Galliani e dello stesso giocatore “Non è vero, tutte voci, a me interessa fare bene soltanto alla Samp. In questo gruppo ho trovato altri tre miei connazionali dell’Argentina (Romero, Bergessio e Silvestre) che mi aiuteranno nell’ambientamento. Obiettivi? Possiamo giocarci l’Europa, la sconfitta contro il Torino non può pregiudicare quanto di buono fatto fin qua”.

“Non ho avuto dubbi ad accettare la Sampdoria, sono contento di essere in una società importante che sta facendo molto bene”, queste le prime parole con la nuova casacca del difensore. L'allenamento con i compagni, la presentazione alla stampa, ora la prima partita, in attesa della chiamata di Mihajlovic. Munoz, in disparte nell'ultimo periodo rosanero, si dichiara già pronto per dare un contributo alla nuova società. La Sampdoria, in cerca di riscatto dopo il recente stop, trova un nuovo totem difensivo a cui aggrapparsi  “Non ho giocato le ultime tre partite ma non ci sono problemi se il mister avesse bisogno. In questo momento la mia priorità è aiutare i compagni”.