Due colpi, soltanto due. Ma che colpi! Ivan Strinic, 27 anni, difensore di fascia sinistra, svincolato e Manolo Gabbiadini, attaccante di 23 anni, proveniente dalla Sampdoria. Questi i due acquisti, gli unici, della campagna rafforzamenti del Napoli di Rafael Benitez durante la finestra invernale del calciomercato.

Ma come, soltanto due? Già, il Napoli ha aperto i battenti annunciando praticamente un minuto dopo l'inizio della finestra di mercato i propri colpi per poi goderseli per il resto del mese, guardando gli altri fremere e districarsi per piazzare il colpo dell'ultimo istante. Ecco, la differenza e la svolta del mercato del Napoli, in positivo, è la tempestività e la programmazione che ha messo in mostra la società partenopea. Eppure in molti, nelle prime ore di mercato, avevano proclamato erroneamente il fallimento del mercato azzurro qualora non fossero arrivati ulteriori rinforzi. Certo, si sarebbe potuto acquistare un difensore, un centrocampista, un terzino destro, ma "conservare" un certo equilibrio, finalmente raggiunto, a livello di uomini e spogliatoio sembra un'altra di quelle mosse azzeccate dell'inverno napoletano.

Strinic e Gabbiadini sono stati due colpi mirati, secchi. La mancanza di Ghoulam e l'infortunio di Insigne hanno costretto il Napoli ad operare in maniera più pungente e puntuale del previsto. Un'intelligenza che, risultati alla mano, è sembrata dare ragione a Bigon e Benitez. I due nuovi innesti si sono inseriti perfettamente, almeno per ora, nel meccanismo tattico di Benitez e nell'ambiente partenopeo, regalando qualità, ma soprattutto quantità (nel caso del croato) laddove la squadra azzurra necessitava.

Meno appariscente è sembrato l'acquisto di Ivan Strinic. Certo, meno pubblicizzato (quasi non si conosceva chi fosse), meno acclamato. Insomma, meno. Eppure, il biondo che non t'aspetti si è imposto da veterano e navigato quale è. Essenziale, puntuale, preciso e pulitissimo. Qualità che in un giocatore vengono sempre apprezzate meno rispetto ai lampi di genio di qualche campione che poi nella testa tanto campione non è. Ivan Strinic è arrivato in punta di piedi, timoroso nel primo allenamento a Napoli davanti ai suoi nuovi, numerosi e calorosi, tifosi e s'è ritagliato il suo posto sulla fascia sinistra. C'erano inoltre molti, troppi dubbi sulle sue condizioni fisiche. Dopo la trasferta di Cesena, l'ex Dnipro ha giocato quattro gare (Lazio, Udinese in Coppa, Genoa e Chievo) tutte da titolare, inamovibile, ma non solo. La scioltezza e la disinvoltura con le quali s'è imposto fanno di lui il candidato numero uno per il posto da titolare anche ora che è tornato Ghoulam in gruppo. Bene, Ivan, chi ben comincia...

Capitolo Gabbiadini. Ma come, ci sono altri reparti da rinforzare e prendiamo un altro esterno? Già, la necessità arrivata con l'infortunio di Insigne ha "costretto" il Napoli a cautelarsi con un altro esterno. La differenza è che questa volta non si sono spesi soldi per una scommessa (Michu) oppure per un usato sicuro (Pandev). I partenopei hanno programmato, in vista di quella che sembrerebbe l'operazione più temibile per giugno (al netto di smentite di rito): la cessione di Callejon. Gabbiadini nel frattempo ha già messo a segno un gol pesante da tre punti, oltre ad essere un calciatore che potrà dare riposo ad Higuain come centravanti, ad Hamsik come seconda punta ed allo spagnolo stesso. Inoltre, ci sono sei mesi che permetteranno al giovane bergamasco di ambientarsi al meglio e presentarsi nel migliore dei modi verso la nuova stagione e verso il futuro in azzurro.

Beh, il mercato del Napoli è stato puntuale, preciso e lungimirante. Come da tempo ci si aspettava da una squadra di questo calibro. Ora è il momento di smettere di pensare al mercato, anche se si lavorerà per giugno lo stesso, e pensare al campo. Il Napoli cresce, come società e come rosa. Il futuro si tinge d'azzurro.