Il Napoli supera gli ottavi di Coppa Italia, ma deve aspettare 120 minuti e 5 calci di rigore prima di poter esultare. Dopo un'estenuante battaglia e dopo quattro gol, l'Udinese s'arrende ad un Andujar in formato saracinesca. L'argentino ipnotizza Allan e regala l'Inter ai quarti di finale ai partenopei. Di Higuain il gol della staffa.
Benitez rivoluziona il Napoli e sceglie Britos con Henrique al centro della difesa, mentre c'è ancora Strinic sulla sinistra. Davanti spazio a Gabbiadini, Hamsik e Mertens dietro Duvan Zapata. Stramaccioni preferisce Thereau a Di Natale, mentre a centrocampo c'è Allan con Hallberg. Widmer, Hertaux, Danilo e Pasquale compongono la linea difensiva a quattro davanti a Scuffet.
Napoli che parte fortissmo nelle prime battute di gioco e dopo due minuti avrebbe l'occasione per andare in vantaggio: l'azione si sviluppa sulla sinsitra, Strinic è puntualissimo nel presentarsi al cross e pennellarlo per la testa di Zapata che viene agganciato in area di rigore. Per Orsato non ci sono dubbi ed è calcio di rigore, ma Mertens fallisce clamorosamente centrando la traversa. Il Napoli resta scosso dall'errore e concede agli ospiti una ripartenza che potrebbe essere fatale: Thereau è solo in area e calcia indisturbato. Il suo tiro cross taglia l'area e si spegne a lato, senza che Jaadi non riesca a tuffarsi per ribadire in rete. Sarà l'unico pericolo per la difesa partenopea nel primo tempo. La squadra di Benitez si assesta nella metà campo avversaria e va vicina al gol in più occasioni: Gabbiadini centra perfettamente di testa da pochi passi, ma Scuffet si supera. Successivamente è Zapata che lotta e cerca di non far rimpiangere Higuain, ma la sua foga agonistica è direttamente proporzionale alla sua imprecisione. Il Napoli manovra bene anche nella seconda metà di primo tempo, accerchiando bene la difesa schierata dei friulani che non si schioda dalla trequarti. Servirebbe un lampo di un singolo per sbloccare la gara: ci prova Gargano di sinistro dal limite, ma la sua conclusione smorzata si spegne sul palo a Scuffet battuto. Il primo tempo si chiude con questa occasione per l'uruguagio, con il Napoli che recrimina per le occasioni avute.
Secondo tempo che si apre con una scorribanda di Bruno Fernandes, assente nella prima metà di gara, che dopo aver saltato Gargano scarica un destro potente dal limite dell'area, con Andujar che respinge coi pugni. Il Napoli reagisce e prima con Hamsik, poi con Mertens, impensierisce il diciottenne Scuffet. Nel momento di maggiore pressione del Napoli arriva il fulmine a ciel sereno come spesso accade da queste parti: Jaadi viene lanciato in contropiede solitario contro Henrique, il brasiliano aspetta, ma a rimorchio al posto di un compagno c'è Thereau che prontamente servito dall'algerino fa 1-0 e manda Stramaccioni in delirio. Il Napoli non ci sta e ritorna in pressione: Mertens è il solito funambolo sulla sinistra e nessuno riesce a tenerlo, anche se gli azzurri non trovano la strada del pari. E' il preludio al pareggio che arriva ancora su rigore (dubbio questa volta): Mesto viene liberato da Hamsik sulla destra e crossa ancora per Zapata che viene atterrato da Hertaux. Questa volta è Jorginho ad incaricarsi della battuta e non sbaglia. Nei minuti successivi il Napoli sfrutta l'entusiasmo del gol ed il solito belga Mertens sulla sinistra va via a Widmer che lo atterra da dietro: già ammonito, il terzino friulano viene espulso lasciando i compagni in dieci. La stanchezza si fa sentire nelle gambe dei ventidue in campo e nonostante i cambi degli allenatori i ritmi calano inevitabilmente. L'Udinese però sembra più fresca e negli ultimi dieci minuti va vicina al gol in due occasioni: prima con Bruno Fernandes con un destro sporco che Andujar mette in angolo, poi con Hertaux di testa con il pallone che finisce di poco a lato e non riesce ad evitare i supplementari.
Nonostante l'uomo in meno l'Udinese dimostra più freschezza fisica ed anche maggiore senso tattico e va subito vicinissima al colpo grosso con Aguirre e Kone: il primo vede salvare Mesto sulla linea prima che il pallone varchi la linea di porta, il secondo invece trova l'intervento di Andujar in angolo. Il Napoli è sbilanciato in avanti con De Guzman che gioca troppo avanzato e lascia il solo Jorginho a centrocampo a rincorrere gli avversari, mentre in attacco manca la lucidità per mantenere il possesso e creare superiorità. Nel momento migliore degli ospiti il lampo del fuoriclasse al minuto 99, quello che tutto il San Paolo aspettava da tempo: Hamsik si accentra dalla destra e lascia partire un missile terra aria che si spegne all'incrocio dei pali dove Scuffet non può arrivarci. Finita? Macchè. Il Napoli si dimentica dello spauracchio dello stadio di Fuorigrotta al limite dell'area di rigore e Kone, sempre in mezza rovesciata mette all'angolino il gol del 2-2 poco prima dell'intervallo. Tutto bellissimo.
Nel secondo supplementare prevale la stanchezza, il Napoli ci prova dalla distanza con De Guzman e Strinic, ma l'Udinese fa buona guardia. L'uomo più pericoloso sul terreno di gioco è sempre lui, Panagiotis Kone: in altre due occasioni il greco mette paura ad Andujar che si supera. L'ultimo brivido è però per i friulani: l'olandese De Guzman pennella per Mertens che tutto solo in area di rigore mette alto di testa per la disperazione di panchina azzurra, tifosi e compagni di squadra.
I rigori decidono la sfida, il Napoli bissa Doha, mentre l'Udinese si ferma dopo quattro rigori perfetti: Allan si fa ipnotizzare da Andujar, strepitoso già durante la gara, mentre Higuain si conferma infallibile e batte Scuffet per il boato del pubblico festante del San Paolo.