Un Napoli umile ed operaio sbanca l'Olimpico. La squadra di Mister Benitez si assesta nella propria metà campo in attesa degli avversari, cercando di pungere in contropiede: sarà proprio una ripartenza dei partenopei a risultare fatale ai laziali. Higuain piazza la zampata vincente con la complicità di Radu e Berisha, permettendo agli azzurri di riconquistare il terzo posto in classifica. Non basta una buona Lazio nella prima frazione di gioco per riequilibrare il match. Il Napoli sbanca Roma.

LE SCELTE - Benitez sorprende tutti e si copre inserendo De Guzman al posto di Marek Hamsik. Strinic esordisce sulla sinistra, risultando molto positivo a fine gara. Pioli sceglie Ledesma al posto di Onazi, con l'intento di velocizzare di più la manovra e mettere in difficoltà centralmente i partenopei.

Il primo tempo inizia con i padroni di casa arrembanti alla ricerca del vantaggio, ma il Napoli si difende diligentemente. Benitez sceglie De Guzman a uomo su Ledesma ed il play argentino ne risente nell'impostazione della manovra. La Lazio prova allora sulle fasce, dove Candreva e soprattutto Keita, creano spesso pericoli per la difesa azzurra; la pecca della squadra di Pioli è non arrivare quasi mai dalle parti di Rafael. Il Napoli si chiude e riparte, sembra sornione, in attesa dell'attimo fuggente, che arriva al minuto 18': Ledesma perde palla a centrocampo, Mertens è lesto nel servire Higuain nello spazio; il pipita, lasciato colpevolmente solo da Radu, trova una conclusione chirurgica dal vertice corto dell'area di rigore, complice un Berisha disattento sul suo palo. Dopo il vantaggio il Napoli si siede sugli allori e si abbassa notevolmente nella sua metà campo, concedendo alla Lazio nuovo vigore. La squadra di Pioli va vicinissima al gol in più occasioni: prima con Biglia dalla distanza, poi con la traversa di Parolo ed un'occasione, la più clamorosa, con Cavanda che appoggia a Rafael da pochi passi. Il primo tempo si chiude con questo errore che spegne gli spiriti di rimonta biancoceleste.

Il Napoli torna in campo più convinto dei suoi mezzi, intento a chiudere il risultato: Higuain va vicino al gol in due occasioni, prima con il sinistro (bravo Berisha nell'occasione), poi di destro (palla di poco a lato). La spinta laziale si affievolisce con il passare del tempo, ed il cambio di Klose con Ledesma sortisce l'effetto contrario: la manovra degli uomini di Pioli perde di fluidità ed è involuta rispetto a quella della prima frazione di gioco. Candreva e Keita finiscono la birra e non riescono quasi mai a mettere in pericolo i propri dirimpettai Maggio e Strinic. Biglia fatica a prendere le redini del gioco in mano, complice una buona pressione di Gargano e Lopez che a turno escono sul centrocampista argentino. I ritmi si abbassano e le occasioni da rete non arrivano, favorendo la gestione del possesso palla napoletano. La Lazio arrembante del primo tempo si perde in lanci lunghi e poco pericolosi per la coppia di centrali azzurra Albiol e Koulibaly, che giocano una partita perfetta. Gli ultimi attacchi laziali si spengono quando Keita appoggia a Rafael da pochi passi. Il Napoli espugna l'Olimpico, senza giocar bene, ma con tanta umiltà: a volte, il fine giustifica i mezzi.