"Tutti dobbiamo essere soddisfatti, battere una squadra forte come la Juve è molto bello". Questo il primo commento di Rafa Benitez, che commenta il trionfo ai microfoni della Rai, partendo dalla scelta iniziale di preferire De Guzman a Mertens: "Vittoria che dedichiamo ai tifosi che sono qua ed a quelli che ci hanno seguito da Napoli. Sapevamo che Mertens aveva dei problemi alla caviglia, quindi siamo partiti con De Guzman titolare. Oggi Rafael è stato decisivo, Higuain ha fatto la differenza. Tutta la squadra ha fatto bene, tutti meritano questo titolo. Il presidente è venuto a darci la carica, ci servive fiducia". I ringraziamenti: "Sono felice per Rafael, sono felice per Higuain, sono felice per tutti quelli che hanno creduto in noi. I tifosi sanno che possiamo fare molto bene, dobbiamo mantenere questo livello. Questa partita sicuramente ci aiueterà". Altro trionfo per il tecnico: "Per me è il dodicesimo trofeo, la decima coppa, ma quello che conta è che abbiamo regalato questa vittoria al Napoli ed ai nostri tifosi".
Gli fa eco il presidente De Laurentiis, che sempre ai microfoni della Rai, ha continuato: "Stasera ha trionfato il calcio italiano perchè la sfida tra Juventus e Napoli ci accompagna dalla B con grandi partite come quella di stasera in cui siamo stati fortunati. E' stata una prova generale per il campionato. Fa piacere in pochi mesi vincere Coppa Italia e Supercoppa. Benitez decisivo nelle gare secche? Ho fatto bene allora a prenderlo. Lui è un galantuomo, può insegnare calcio, bisogna solo avere la pazienza di applicare le sue indicazioni ed i giocatori sono dei professionisti ma comunque dei giovani e bisogna ricordargli che ci sono impegni da osservare. Queste ultime due settimane i nostri interventi hanno portato a fargli sentire quest'impegno e in campionato, rafforzando la squadra, faremo bene anche lì. Dispiace per Insigne che non c'era e per Ciro che non è con noi. Faccio i complimenti anche alla Juventus perchè contro di loro vengono fuori belle partite. Dicono che vendo a destra e sinistra, mi avevano dato qui per vendere, ma io ho impegnato dieci anni della mia vita. Ho lasciato i film americani per il Napoli, e vado avanti col Napoli che è saldamente nelle mie mani. I tifosi non devono mai dimenticarsi che lavoro per loro, il calcio sta cambiando e cambierà ancora molto, io sono con loro e sono pronto ad aprire un confronto democratico per ascoltarsi, assecondarli nei limiti delle richieste non folli e guardiamo ad un domani sempre più azzurro. Promessa a Benitez? Ma perchè devo strappargli una promessa... qui c'è una città unica al mondo, bisogna capirla e percepirla e chi vuole restare innamorato lo fa, chi invece questa febbre non la sente può andare da altre parti più sbiadite piene di nebbia. Sindaco? Per migliorare i rapporti col Napoli deve imparare che nel 2015 un sindaco dovrà essere anche un manager per gestire la città. Prima di sparare cavolate sugli acquisti, invece di pensare ai problemi dello stadio che ci viene consegnato tre ore prima delle date ed in affitto per una giornata... Campionato? Rafforzeremo la squadra per fare una seconda parte al meglio ed i presupposti ci sono tutti".