Ottima vittoria della Sampdoria di Chiesa, che grazie alle reti di Lulic e Luciani fa suo il derby della lanterna, contro un buon Genoa, piegato solo da un black-out a metà della prima frazione.
La partita inizia subito sotto il segno dei blucerchiati, che già al terzo hanno la prima occasione per passare in vantaggio: brutto errore difensivo del genoano Benedetti, che favorisce il diretto avversario Corsini, la cui conclusione, però, si spegne a lato di poco. La reazione del Grifone arriva intorno al 15esimo minuto, quando, sugli sviluppi di un calcio di punizione, Gulli serve Raul, che però non riesce a finalizzare da ottima posizione, permettendo alla Samp di salvarsi in angolo. Da qui in poi, il Genoa cresce notevolmente, collezionando parecchie palle goal: il primo a provarci è ancora Raul, il quale raccoglie un deviazione di Massolo (provvidenziale in uscita su Ghiglione) e prova immediatamente la conclusione, ma ancora una volta la palla si spegne sul fondo; la seconda occasione arriva con Velocci, che dopo una cavalcata sulla fascia, lascia partire un siluro, che fischia alla sinistra del palo. Ma proprio nel miglior momento della squadra di Giovanni Fasce, arriva il vantaggio beffa degli avversari, che si portano avanti con un rigore realizzato da Lulic e assegnato per un presunto fallo di mano di Scannapieco, anche se dai molti replay resta comunque il dubbio per questa decisione, in quanto la distanza dall'avversario era davvero minima. Il goal manda in bambola il Genoa, che al successivo affondo subisce il goal del raddoppio, quando sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Luciani salta più alto di tutti e trafigge il portiere avversario. Prima della fine della frazione, il Genoa avrebbe la chance per accorcire le distanze, ma Massolo è in giornata di grazia e con un doppio miracolo nega la gioia del goal a Quaini.
Nella ripresa il copione non cambia, con il Genoa che continua ad attaccare alla ricerca del goal della speranza, mentre la Sampdoria si difende ordinatamente, usando come sola arma offensiva il contropiede. Non a caso le prime occasioni del secondo tempo sono dei Grifoni: prima ci prova Gulli di testa, ma Massolo si supera alzando la palla sopra la traversa; il secondo squillo è di Raul, che prova trovare l'eurogoal con una rovesciata a porta vuota, ma la palla si spegne sul fondo. Ma con il passare del tempo, la verve offensiva del Genoa va in calando e così la Sampdoria ne approfitta per uscire dal guscio e trovare il terzo goal della giornata; ad andarci molto vicino è Corsini, il quale ci prova con una doppia conclusione, ma il muro difensivo genoano chiude la saracinesca. Ma l'occasione più grossa capita sui piedi di Mercaj, che prende in controtempo la linea difensiva, salta Sommariva nell'uno contro uno e, a porta sguarnita, prova ad appoggiare la palla in rete, ma il risultato è un tocco troppo debole, che permette a Franchetti di salvare tutto sulla linea.
Una buona vittoria per la Samp di Chiesa, che si è dimostrata parecchio cinica in fase offensiva e molto solida dietro, dove non ha concesso nulla al Genoa, complice anche la giornata sì di Massolo; per il Genoa, invece,è stata una partita di grande cuore, dove però sono stati i dettagli a fare la differenza.
I MIGLIORI: Nononstante la vittoria, il migliore della Sampdoria è stato senza dubbio il portiere Massolo, che in più occasioni ha salvato il risultato; inoltre va sottolineata la prova di Luciani, punto di riferimento su tutti i calci piazzati. Per il Genoa, invece, i miglori sono stati Raul, anche se deve essere migliorata la precisione sottoporta, e Gulli, che ha impensierito più volte Massolo, con cui ha ingaggiato un vero e proprio scontro personale, dal quale, però, è uscito sconfitto.
DA RIVEDERE: Dietro la lavagna, invece, vanno entrambe le difese, che quest'oggi si sono dimostrate parecchio ballerine; infatti mentre quella Genoana, ha più volte dimostrato di essere particolarmente sfilacciata, quella della Samp non ha mai assicurato una grande stabilità (nonostante il doppio vantaggio), riuscendo a salvarsi solo grazie alla giornata di grazia del proprio avversario.