"Resterò qui finché non riuscirò a emulare il mio maestro Ancelotti, che vinse con il Milan la Champions prima da giocatore e poi da allenatore". La Gazzetta dello Sport ricorda le prime parole di Pippo Inzaghi da allenatore del Milan, anticipando l'intervista che l'ex bomber rossonero ha rilasciato alla rosea. Lo storico "uomo del fuorigioco" potrebbe essere considerato un sognatore, un pazzo ma lui sa che con il tempo e il lavoro si potranno raggiungere obiettivi importanti. SuperPippo ha fissato due traguardi: la vittoria della Coppa Italia e il rientro immediato in Champions League.
"Faccio un lavoro meraviglioso in una società che mi ha dato tanto - ha detto Inzaghi - I tifosi mi sono vicini, spero di dare tante soddisfazioni a loro e al presidente. Per fortuna ho trovato un gruppo sano che lavora con grande impegno. Presto crescerà anche l'autostima dei ragazzi: ci vuole il tempo giusto per immagazzinare ed elaborare tutto". Il tecnico è pronto e carichissimo, non vede l'ora della prossima partita, ed è sicuro: questo Milan può andare lontano. "E' un Milan da Europa, perché il Milan non può stare fuori dall'Europa. Quindi noi dobbiamo innanzitutto fare meglio dello scorso anno e poi guadagnarci la qualificazione, alla Champions o all'Europa League. Dopo la prossima sosta faremo un nuovo bilancio: per adesso siamo soddisfatti pur sapendo che dobbiamo migliorare molto".
La trasferta di Verona però si avvicina e Pippo Inzaghi spera che per il suo Milan non sia, di nuovo, "fatale". Ieri e oggi Milanello non ha ospitato nessun allenamento, un pò di riposo per i giocatori non impegnati con le rispettive nazionali. La ripresa è fissata infatti per lunedì pomeriggio. Sarà in quel giorno che verranno valutate le condizioni fisiche dei tanti acciaccati. In primis, Menez e Diego Lopez che saranno probabilmente disponibili ma non c'è ancora la certezza al 100%. Nessun problema invece sul recupero di Bonaventura che contro i gialloblù di Mandorlini giocherà, dal primo minuto o subentrando dalla panchina.
Contro l'Hellas però non ci sarà sicuramente Nigel De Jong, sempre in campo per tutti i minuti giocati dal Milan ma squalificato per la prossima giornata. Per sostituire il pitbull olandese Inzaghi sembra intenzionato a far giocare Michael Essien. Per il ghanese, chiamato a sostituire un pilastro del centrocampo rossonero, solo quarantadue minuti giocati in questa stagione e, ricordando le uscite della tourné estiva negli USA, i tifosi non possono dirsi molto tranquilli. Essien non è più sicuramente il giocatore ammirato per tanti anni con la maglia del Chelsea ma, dopo delle prestazioni quantomeno deludenti, la partita di Verona sarà per lui un'ottima opportunità per dimostrare di non essere un campione ormai finito. Insieme al centrocampist ghanese, altri giocatori stanno faticando a trovare spazio in questo inizio di stagione; ovviamente vanno tralasciati i lungodegenti Montolivo e Saponara, oppure il baby Mastour (fuori per problemi fisici ma difficilmente impiegabile dati i suoi 16 anni). Le scelte tecniche invece riguardano giocatori come Mexes, Zaccardo e Albertazzi (zero minuti in tre), il giovane attaccante Niang, fermo a 12 minuti giocati dopo un grande pre-campionato, e ancora Gianpaolo Pazzini che ha raccolto solo pochi scampoli di partita dopo essersi dimostrato molto importante la scorsa stagione. Essien potrebbe avere la sua occasione domenica, per gli altri ci sarà ancora da aspettare almeno che mister Inzaghi non estragga il coniglio dal cilindro per sbancare Verona e puntare dritto verso la corsa alla Champions League.