Paolo Maldini: un nome, una leggenda! Con le sue 647 partite disputate con l'unica e sola maglia del Milan l'ex terzino numero 3 è unanimamente riconosciuto come uno dei migliori difensori della storia del calcio. Molti lo vorrebbero rivedere nel mondo del pallone, ma, ad oggi, non si è ancora trovato né il modo, né il momento. Anche se Paolo sta dedicando interamente il suo tempo alla famiglia e ad affari extra-calcistici, la Gazzetta dello Sport ha deciso di intervistare l'ex capitano rossonero per ascoltare la sua opinione sulla squadra di cui è ancora un simbolo e una bandiera.
"Sono cambiate tante cose da quando ho esordito con la maglia rossonera. Questo Milan è un gruppo nuovo con un allenatore nuovo. La realtà è che non sanno ancora quale può essere il vero obiettivo: di certo non il campionato, però credo possano entrare nella lotta Champions".
Il Milan è cambiato, campioni e grandi giocatori sono sempre passati sul campo di San Siro ma da qualche anno il club rossonero sembra incapace di ritornare ai fasti di un tempo. "La questione è emplice: tempi diversi e investimenti diversi. E a questi ultimi corrispondono risultati diversi. È un'equazione che non sbaglia mai". Paolo Maldini non ha dubbi: dietro all'impoverimento tecnico e di risultati del Diavolo c'è un asset societario differente da quello degli anni d'oro, in cui si vincevano coppe e scudetti. "Senza soldi la gestione è complicata. Ma la campagna acquisti dice che il club ha programmato poco. Occorre mettere a fuoco l'obiettivo: se è vincere, allora non è stato fatto abbastanza. Questa non è una squadra costruita per vincere". L'ex difensore avanza pesanti dubbi e senza giri di parole a riguardo del progetto del Milan ma si mostra sicuro parlando del suo ex-compagno e ora allenatore Filippo Izanghi. "Se è arrivato dov'è, significa che è bravo. La gavetta non è indispensabile, io ho avuto diversi compagni che erano già potenziali allenatori. Lui era uno di quelli che pensavo ce l'avrebbe fatta".
Questo Milan non convince dunque una bandiera come Paolo Maldini ma un certo ottimismo sembra arrivare, in risposta, da un'altra figura nota per i colori rossoneri, Carlo Pellegatti. Il noto giornalista e cronista ha parlato a MilanChannel delle ambizioni stagionali della squadra, confermando la sua convinzione riguardo un possibile "sacrificio" della società nel mercato di gennaio per rinforzare ancora la rosa. "Il Milan mi sta divertendo, l’ho visto molto bene sabato con il Chievo. Di questo passo, mantenendo la media punti, potrebbe arrivare anche al terzo posto. Sono convinto che, qualora il Milan continui ad essere competitivo per la Champions League, Berlusconi potrà fare una sorpresa a tutti noi nel mercato di gennaio". Sarà il campo (e il portafoglio del presidente Berlusconi) a dire chi dei due avrà avuto ragione.