Verissimo. L'Europa League, per il momento, offre solo avversari modesti dell'Est Europa, ma i progressi del Napoli ci sono e, dopo la vittoria casalinga contro lo Sparta Praga, liquida anche lo Slovan Bratislava a domicilio. Lo 0-2 è lo specchio di una gara ordinata, condotta a larghi tratti dalla squadra azzurra. 

Benitez continua con il suo turnover. Finalmente a riposo lo stralunato Albiol di inizio stagione e spazio a Britos centrale al fianco del solito Koulibaly. Le scelte, stavolta, sembrano corrette ma non tutti gli interpreti si rivelano affidabili. Mertens si rivela, ancora una volta, una meteora quando parte dall'inizio e lo si nota solo per una traversa colpita nel secondo tempo. Ghoulam è ancora in convalescenza e si vede. Nella fascia opposta, invece, De Guzman risulta completamente assente nell'inedito ruolo di esterno alto di destra. Rafael si rivela il peggiore: timido ed impacciato, non dà mai sicurezza alla retroguardia azzurra ed incredibilmente impreciso in ogni uscita. Il gol non lo subisce solo per grazia divina e per la molta imprecisione degli attaccanti slovacchi. In più, non permette mai un giro palla adeguato alla squadra ed ogni qual volta che la palla arriva tra i suoi piedi, la sparacchia lontano denotando una poca confidenza con il pallone. Il turnover esiste anche per i portieri e questa partita poteva essere l'occasione per Andujar di dimostrare di poter essere utile alla causa azzurra. In fondo, perchè ha accettato di fare l'eterno secondo al Napoli invece di accompagnare il suo Catania in Serie B da protagonista? Meriterebbe una chance anche lui. 

Accantonando le "presenze fantasma", c'è un altro Napoli. Bello per la maggior parte di partita e che ha tenuto la propria porta inviolata per la seconda partita consecutiva. C'è chi torna nella sua Bratislava e si sente a casa. Marek Hamsik ritrova sè stesso e quel giocatore che ormai andava sparendo di partita in partita. Velocità di gioco e di pensiero, fluidità di manovra e assist per i compagni. Con il gol, lo slovacco ritrova anche quella capacità di inserimento che ha fatto di lui uno dei migliori centrocampisti d'Europa. Calibra ogni palla con il goniometro, l'ultimo per la testa del Pipita Higuain che, dopo 47 secondi dal suo ingresso in campo, appoggia la palla in rete mandando i titoli di coda alla gara. L'intesa tra i due è un chiaro messaggio di speranza per il futuro e la meritatissima standing ovation di tutto lo stadio al momento della sostituzione, ricorda a Marekiaro di essere il giocatore simbolo della Nazionale slovacca e dà una bella iniezione di fiducia al capitano azzurro. Per il resto, buona la prova della coppia Inler-David Lopez e una lode va sicuramente a Koulibaly, protagonista di una gara di spessore, non solo per l'assist. 

Dopo la seconda vittoria consecutiva, tra campionato ed Europa League, il 23 ottobre, il Napoli affronterà lo Young Boys a Berna per consolidareil primo posto nel girone ed ipotecare la qualificazione ai sedicesimi di finale e, domenica sera, Torino permettendo, gli azzurri potranno finalmente archiviare la crisi in vista della sosta per le gare delle Nazionali.