Alla vigilia di Milan-Juventus, complice l'entusiasmo per le due vittorie consecutive, in casa rossonera aleggiava un'aria da vertice, un'euforia che non si respirava da tanto tempo. Filippo Inzaghi aveva più volte frenato gli entusiasmi, cercando di non alimentare eccessive speranze e sogni di gloria, conscio delle capacità della rosa ma anche dei limiti che sancivano la grande distanza con le big. Ed ecco che, dopo la sconfitta con i bianconeri, sono arrivati due pareggi contro le neo-promosse Empoli e Cesena, gare che, a prescindere dal risultato deludente, hanno messo in luce i problemi precedentemente offuscati dalle vittorie.
Al Milan del "super attacco" è servito addirittura il colpo di testa di un difensore (Adil Rami) per portare via un punto da Cesena. Adriano Galliani, dopo la sconfitta di San Siro della terza giornata, aveva affermato: "Faremo 9 punti in tre partite!", come non detto! Contro due avversari modesti i rossoneri hanno raccolto solo 2 dei 6 punti utili e hanno sprecato la ghiotta occasione di ritrovarsi al terzo posto. Sebbene il diktat societario sia il raggiungimento dei preliminari di Champions League, ad oggi l'obiettivo sembra più difficile che mai. E' vero che le avversarie più accreditate come Napoli, Inter e Fiorentina non sono in grande forma, ma l'impresa è complicata e buttare al vento partite come le due appena concluse non aiuta di certo al suo adempimento. Per poter sperare, o sognare, in un ritorno nell'Europa che conta i rossoneri dovranno lavorare duro e sistemare le lacune evidenziate in questo inizio di stagione e vivere alla giornata, senza fare inutili voli pindarici.
Piuttosto che al futuro, in casa rossonera si dovrebbe infatti pensare al presente, cercando di migliorare passo dopo passo durante la stagione. Inzaghi aveva capito che la sua squadra era ancora un cantiere aperto, nonostante le due vittorie all'esordio, ma qualcuno pensava già di poter rivedere il Milan dei bei tempi passati. Il Diavolo, però, è già tornato coi piedi per terra. Qualcuno è rimasto deluso, soprattutto tra i tifosi, ma solo un osservatore poco attento avrebbe potuto pensare che il Milan vincente contro Lazio e Parma avrebbe potuto giocarsela con tutti e scalare la classifica. C'era chi parlava addirittura di scudetto e ora, dopo i gol di Tonelli, Pucciarelli (Empoli) e Succi (Cesena), si sentono già i primi processi all'allenatore. La verità è che la squadra di SuperPippo dovrà lottare e sudare per raggiungere i propri obiettivi. Il cosiddetto "effetto Inzaghi" è dunque già finito? A una lettura attenta si può dire che non sia ancora iniziato. L'adrenalina portata dal nuovo allenatore ha contribuito alle vittorie dell'esordio ma la mano del tecnico si potrà vedere solo tra qualche partita. Sarà allora che avrà un senso fare un bilancio sui risultati del Milan.
Alla prossima si torna a San Siro, dopo due trasferte c'è il Chievo in casa: è l'opportunità giusta per ripartire. Le potenzialità sembrano esserci, almeno per battere i veneti e cominciare a ingranare la marcia giusta in vista di un lungo cammino. A prescindere dal modulo utilizzato, variabile tatticca che potrebbe risultare molto importante nel corso del campionato, il Milan può affidarsi a un attacco che sembra funzionare bene considerando i gol segnati e il feeling tra i giocatori offensivi rossoneri. Aspettando il rientro dei centrocampisti infortunati e del portiere Diego Lopez, in settimana ci sarà tempo per lavorare sulla difesa, vero neo di questa squadra. Inzaghi spera di trovare presto la "coppia di centrali perfetta" e soprattutto il tanto acclamato equilibrio di squadra ma ha già avvertito tutti: questo Milan divertirà. Purtroppo, oltre lo spettacolo però dovranno anche arrivare i risultati... I tifosi sperano solo che ci sia un lieto fine e che i finali a sorpresa si siano limitati alle trasferte del Castellani e del Manuzzi. Alla sesta giornata, il Milan non può già più sbagliare!