"Sono arrabbiato perché ci abbiamo sperato": ecco la confessione di Filippo Inzaghi. Il tecnico rossonero, raggiunto dai microfoni al termine della sfida di San Siro tra Milan e Juventus, non ha usato mezzi termini per esprimere il dispiacere per la prima sconfitta in gare ufficiali del suo Milan. SuperPippo era carichissimo alla vigilia del match, durante il riscaldamento ha passeggiato nervosamente per il campo, accaldato e con la camicia risvoltata, per osservare ogni singolo movimento dei suoi uomini. Durante la partita la stessa adrenalina che lo ha sempre contraddistinto: gesti con le mani, urla, scatti...e la giacca è rimasta per poco tempo addosso all'allenatore rossonero. Avrebbe voluto entrare in campo e decidere la partita come lui sapeva fare ma ha dovuto assistere inerme al gol di Tevez che ha deciso la sfida. "La partita è stata decisa dalla giocata di due campioni, altrimenti potevamo portare a casa il pareggio. Loro sono stati bravi, ma la sconfitta non deve scalfire le nostre convinzioni - ha affermato Inzaghi - Abbiamo sperato di essere all'altezza di una squadra straordinaria, come la Juve. Sono soddisfatto comunque, non possiamo pensare di essere a livello dei bianconeri, che sono una delle squadre più forti d'Europa. Abbiamo avuto anche le nostre occasioni, come il colpo di testa di Honda e la buona reazione dopo l'1-0. Crescendo, comunque, possiamo avvicinarci a squadre come Juve e Roma, che al momento hanno qualcosa di più". Umile e realista SuperPippo, impossibile non riconoscere la superiorità della Juve. Il Milan, però, non ha di certo giocato una partita entusiasmante: l'impegno e la grinta non sono mancate ma la qualità del gioco espresso è risultata scadente, a tratti imbarazzante. Troppo basso il baricentro della squadra rossonera e troppo evanescenti le folate offensive degli avanti rossoneri, pericolosi solo in un'occasione in 90 minuti. Nonostante la sconfitta, Inzaghi non vuole assolutamente far scemare l'entusiasmo che ha trascinato i rossoneri in queste prime uscite: "Ripartiamo da Empoli, il prossimo turno. Se vinciamo, possiamo tornare in testa!". Il Milan, però, torna forse con i piedi per terra. C'è ancora molto da lavorare!
--- LE PAGELLE DEI ROSSONERI ---
ABBIATI 5,5: Torna tra i pali per l'assenza forzata di Diego Lopez. Coi piedi fa sempre correre qualche brivido sulla schiena degli 80.000 rossoneri presenti allo stadio ma non è chiamato a grandissimi interventi. E' fortunato (e battuto) sul palo colpito dalla Juve ma scende a terra troppo presto sul tiro di Tevez che si trasforma in gol partita. FIACCO
ABATE 6: Spinge sulla fascia e macina chilometri. Asamoah e Pogba hanno vita difficile da quelle parti e non gli vanno mai via nell'uno contro uno. Da applausi una diagonale difensiva decisiva nella ripresa. Purtroppo è in ritardo in occasione del gol sul triangolo tra il francese e Tevez. INSTANCABILE
RAMI 5,5: Alterna orrori difensivi a giocate di grande personalità. Non sempre è preciso, soprattutto in fase di impostazione ma regala anche qualche uscita palla al piede dall'area di rigore rossonera. L'azione del gol sottolinea però il suo ritardo di condizione. IMBALLATO
ZAPATA 6: Doveva essere l'ultima scelta del reparto difensivo ma, al momento, sembra il centrale più in palla. Dinamico e reattivo, riesce a sventare diverse offensive bianconere e arriva a pressare fino a centrocampo. TONICO
DE SCIGLIO 5,5: Ha molta più classe e tecnica di Abate ma perde sicuramente il confronto per temperamento e corsa. Lichsteiner non lo mette in grandissima difficoltà, ma spesso si dimentica il pallone o sbaglia appoggi elementari. Dal suo piede però parte l'assist per l'unica occasione del Milan. MIGLIORABILE
DE JONG 6: Solita, ennesima gara di cuore per il centrocampista olandese. Ringhia su tutti i palloni e ne recupera molti però è troppo timido in fase di impostazione. La manovra rossonera dovrebbe partire dai suoi piedi ma si vede che non è il suo compito ideale. LOTTATORE
MUNTARI 4,5: Inguardabile. Lento, macchinoso, impacciato, impreciso... il centrocampista ghanese non è mai entrato in partita ed è stato sicuramente il peggiore dei rossoneri. Troppi palloni persi o sbagliati, sia in fase di impostazione che di finalizzazione e, questa volta, è mancata anche la quantità oltre che la qualità. INOPPORTUNO
POLI 5: Soffe, come tutta la mediana rossonera, l'inferiorità numerica in mezzo al campo di fronte ai cinque centrocampisti bianconeri. Sparisce troppo spesso dai radar del match e non dà al Milan l'apporto richiesto. FANTASMA
HONDA 5: Il giapponese non ripete le due ottime prove prodotte contro Lazio e Parma. Per lui è impossibile scappare via al ben più rapido Asamoah e anche negli appoggi non è mai perfetto. Non basta quel colpo di testa per la sufficienza. ABULICO
EL SHAARAWY 5,5: E' costretto ad abbassarsi sulla linea dei centrocampisti per contenere l'onda d'urto juventina e questo lo porta ad essere poco incisivo in fase offensiva. Il Milan non riparte mai palla al piede e lui non può scatenarsi sulla fascia. Finisce anzitempo la gara perchè non al meglio fisicamente. BLOCCATO
MENEZ 6,5: Ancora il migliore dei rossoneri. L'unico capace di tenere il pallone, far salire la squadra e creare scompiglio nella retroguardia bianconera. Fa reparto da solo e mette giù qualsiasi pallone. Nel dribbling è sempre pericoloso, fa a sportellate con chiunque e finisce la partita senza fiato. INTRAPRENDENTE
BONAVENTURA (dal 66') 6: Entra per dare maggior dinamismo al centrocampo rossonero ma la squadra è schiacciata e, dopo il gol di Tevez, cala l'entusiasmo e anche l'intraprendenza. Lotta e si impegna ma non incide. SUFFICIENTE
TORRES (dal 76') 5,5: Prova a buttare giù da solo il muro difensivo dell Juve con una serpentina ma non ha successo. Per il resto non la becca mai. RIMANDATO
PAZZINI (dal 83') s.v. : Non ha il tempo per graffiare.