Da Mascherano a Lucas Leiva, da Javi Garcia a Fellaini, per finire con De Guzman e Obiang, passando dai proclami dello scudetto di De Laurentiis (quello che fa più male ai napoletani), all’immobilismo sul mercato della società partenopea che ha scatenato anche il “politically correct” Benitez. In casa Napoli la pentola bolle e non poco, il rischio di scottarsi è tanto. Cinque giorni al preliminare di Champions, poco meno di venti alla fine del calciomercato. Il Napoli è chiamato ad uno sforzo per placare gli animi della piazza e del proprio allenatore. De Laurentiis aveva promesso, oltre a partecipare alla lotta per lo scudetto, tre rinforzi per Benitez, che gli avrebbero permesso di far crescere il livello della squadra. Ad oggi, gli unici acquisti sono Koulibaly (per carità, eccellente) e Michu (ancora non in forma). Il Napoli si trova ad un bivio. Con la scadenza del termine ultimo per consegnare la lista Uefa, aspettare gli ultimi giorni di mercato per piazzare dei colpi in esubero o comprare discreti giocatori adesso? Le aspettative, quando a Maggio si parlava di Mascherano non erano di certo queste.
Ed è proprio questo immobilismo, unito alle parole del presidente, oltre al pessimo tempismo sul mercato che ha scatenato l’ira, di Benitez (trapelata dopo l’amichevole con il Psg) e dei tifosi. “Ingannare, speculare e risparmiare sono leggi per la tua missione… bada bene, con te o senza di te, non finirà mai la nostra passione”, condivisibile o meno, il messaggio dei tifosi è chiaro e diretto. Come l’intervista di Benitez nel post amichevole al San Paolo : “Il mercato? Beh, ho fatto una lista di nomi, ma io sono l’allenatore e provo a fare il massimo con quelli che ho a disposizione”. Dallo scorso luglio, quando arrivò a Napoli, un Benitez cosi remissivo e deluso, non si era mai visto. Era sembrato sempre partecipe alle manovre societarie, ma ora no. Mostrando distacco e frustrazione per doversi presentare al preliminare con Britos, Gargano e Dzemaili.
Da qui la necessità di fare cassa, vendere qualche pezzo pregiato della rosa per accumulare un minimo di cash per qualche operazione in entrata. Behrami è partito, Fernandez quasi. L’argentino, protagonista lo scorso anno in maglia azzurra è stato “sacrificato”, giustamente, in seguito alla mega offerta arrivata dai gallesi dello Swansea : 10 milioni. Senza la certezza della qualificazione Champions, il patron azzurro vuole aspettare alcune cessioni per operare. La tempistica, però, non è stata delle migliori.
In difesa, dopo la partenza di Fernandez, per il momento non dovrebbe arrivare nessuno. Se Britos dovesse partire, verrebbe preso un quarto centrale da affiancare ad Albiol, Koulibaly ed Henrique. Con ogni probabilità, operazioni che verranno spostate (ancora una volta), al termine del preliminare, per non privare Benitez anche di Britos, che quantomeno, fa numero. Manolas stuzzica, ma per acquistarlo servono soldi cash. Più plausibile, ma ugualmente difficile l’operazione Agger in prestito, ma non in tempi brevi. Il grande rebus è il centrocampo. Nelle ultime ore si sono fatti avanti, dopo le difficoltà per arrivare a Fellaini e Lucas Leiva, i nomi di Jonathan de Guzman e Pedro Obiang. L’olandese, che ha segnato al Napoli in Europa League al San Paolo, è un buon profilo per la società. Può partire in prestito dal Villarreal, cosi come ha fatto allo Swansea nelle ultime due stagioni, ed essere riscattato per una cifra non eccessiva. Anche l’ingaggio non altissimo può favorire l’affare. De Guzman rappresenterebbe un’alternativa a Fellaini e a Sandro, obiettivo mai dimenticato dalla dirigenza partenopea, anche se non sembra una priorità. Il procuratore è stato avvistato al San Paolo lunedì per l’amichevole con il Psg e il giorno dopo nel centro di Castelvolturno. Si dovrà trattare con il club spagnolo. Obiang, invece, è un vecchio pallino. Potrebbe essere un’alternativa da prendere ad un costo non eccessivo, con la possibilità di inserire Britos nell’affare per diminuirne il prezzo.
Il mercato del Napoli, che doveva e poteva far saltare il banco, rischia di far “saltare la panca”. Per ora, De Laurentiis non ha accontentato Benitez. Ha venti giorni per rimediare, per non perdere un altro treno. Il treno Benitez.