22 anni dopo, un nuovo inizio. Dopo l’era Cellino, durata poco più di due decadi, in Sardegna, a Cagliari si volta pagina. Compito non semplice quello del neo presidente Giulini, a cui però va dato merito di aver avuto il coraggio di intraprendere un progetto si ambizioso, ma di non facilissima realizzazione. Tanti, forse troppi i problemi che l’istrionico ex presidente ha lasciato in eredità ai nuovi acquirenti. In primis la questione stadio. Nonostante la creazione e la fondazione di uno dei più bei centri sportivi italiani, l’Ercole Cellino di Assemini, l’assenza di uno stadio di proprietà ed il continuo vagabondare del Cagliari in giro per l’Italia (da Trieste, a Parma a Quartu Sant’Elena) sono state le maggiori pecche della gestione Cellino sull’isola. Senza dimenticare però i successi come la semifinale di Coppa Uefa (2003-2004), le due semifinali di Coppa Italia (2000 e 2005) e le ultime stagioni con Allegri e Donadoni. Per ripartire Giulini si è affidato, senza alcun dubbio, all’esperienza ed al carisma di Zdenek Zeman, sul quale ha riposto tutta la sua fiducia, consapevole di consegnare l’inizio del progetto in mani sicure.
PROBLEMA STADIO – L’annosa problematica che vede coinvolta la società da un paio di anni a questa parte, sembrerebbe esser giunta quasi al termine. Intervenuto a margine della presentazione del calendario della prossima stagione, lo stesso neo presidente ha annunciato la partenza della campagna abbonamenti (con una presentazione molto originale) e gli sviluppi nei lavori allo stadio. In questi giorni la Commissione Provinciale di Vigilanza sta controllando tutta la documentazione obbligatoria per procedere alla realizzazione delle modifiche necessarie a rendere agibile anche altre zone dello stadio Sant’Elia. Obiettivo principale del presidente è portare la capienza dello stadio alle 12000 unità per l’inizio del campionato (la prima in casa è Cagliari – Atalanta alla seconda giornata). Il fine ultimo sarà quello di arrivare a 16000 durante la stagione.
CAMPAGNA ABBONAMENTI – Contestualmente al tema stadio e alla presentazione del calendario, ieri, sul sito della società è partita la campagna abbonamenti. Semplice, originale e diretta. Tante le slide che invitano, in sardo, i tifosi a stare vicini alla squadra ed alla nuova società. Il tentativo è quello di colpire subito i tifosi, facendoli sentire parte del progetto, invogliandoli con slogan in dialetto : chi no traballara po issu, no traballara mancu po is atrusu (chi non lavora per se stesso, non lavora neanche per gli altri); chistionai pagu, traballai meda! (parlare poco, lavorare tanto); troncu 'e figu hastu 'e figu (tale padre, tale figlio).
LA SQUADRA – Zeman è sinonimo di lavoro, esperienza ed affidabilità. Ed è da questi punti che è voluto partire il nuovo Cagliari. Giulini spera di ripetere i risultati del Foggia e del Pescara, mettendo a disposizione del tecnico boemo una squadra composta per lo più da giovani da promuovere e far crescere. Dal primo giorno di lavoro il boemo ha imposto i suoi dettami tattici e non. I soliti gradoni l’hanno fatta da padrone nel ritiro di Sappada. “In 40 anni di carriera, non è mai morto nessuno per i miei gradoni, ci sarà utile sicuramente”. Zemanlandia sta per aprire. E le prime amichevoli hanno già dato i primi segnali del gioco offensivo da sempre marchio di fabbrica del boemo. In campo si schiererà con il “solito” 4-3-3 zemaniano.
PUNTI DI FORZA – L’attacco, come sempre. La fase offensiva, fatta di continue verticalizzazioni e tagli, bel gioco e tante occasioni da gol sono da sempre prerogativa delle squadre allenate dal maestro boemo. Zeman a Cagliari proverà ad impostare il suo gioco affidando il centrocampo a Daniele Conti, con Ekdal, Dessena ed i giovani Crisetig e Donsah che si alterneranno nelle altre posizioni di centrocampo. In attacco si punta tutto, o quasi, su Longo. Giovane di bellissime speranze della primavera interista che finora non è riuscito ad esprimere tutto il suo potenziale. Cerca la consacrazione in uno schema tattico che ha sempre privilegiato la finalizzazione del centravanti. Cossu, Sau ed Ibarbo potrebbero agire sui laterali, ma la permanenza del colombiano non è sicura. L’attaccante sardo, nelle prime uscite stagionali ha agito anche da prima punta, ricalcando il ruolo che aveva nel Foggia con lo stesso allenatore nel 2011. Da scoprire i talentuosi brasiliani Adryan, classe 94, e Caio Rangel, 96, il primo trequartista, il secondo un’ala destra d’attacco.
PUNTI DEBOLI – Ceduto Astori alla Lazio, il reparto difensivo è quello che ha bisogno di rinforzi e certezze. Due i volti nuovi al centro : Benedetti, arrivato dalla primavera dell’Inter e Capuano dal Pescara, scambiato con Del Fabro. Formeranno il reparto di centrali con Rossettini, che ha rinnovato fino al 2017. Dopo l’acquisto di Balzano, sulla destra, il gioco delle coppie per quanto riguarda i terzini dovrebbe essere finito. Murru e Avelar agiranno sulla sinistra, mentre dalla parte opposta il nuovo arrivato si giocherà il posto con Pisano.
IL MERCATO – Un portiere, un difensore e forse, un attaccante. Queste le richieste dell’allenatore ex Roma che per completare la rosa, dopo le partenze di Avramov, Astori, Nenè e Pinilla. Ieri Giulini ha dichiarato ai microfoni di Sky la chiusura della trattativa per Capuano dal Pescara (in cambio agli abruzzesi andrà Del Fabro). Per quanto riguarda il portiere, è vicinissimo l’ingaggio di Almunia. L’ex Arsenal, svincolato, rappresenterebbe una certezza in quanto ad esperienza ed affidabilità tra i pali. L’obiettivo, dopo aver chiuso queste trattative, è cercare un difensore centrale che possa garantire stabilità e sicurezza al reparto arretrato, da sempre punto debole delle squadre di Zeman. Per sopperire a tale mancanza, potrebbe arrivare Camporese dalla Fiorentina.