Il day after di Milan - Atletico Madrid lascia ancora dell'amaro in bocca. Non tanto per la sconfitta in sè ma per come è arrivata. Già perchè se fosse stato un incontro di pugilato, al termine dell'ultimo ring, la vittoria sarebbe andata al Diavolo. Ma nel calcio lo scopo è buttarla dentro e vince chi fà un gol in più dell'avversario. Basta un episodio, un azione, un rigore non dato, un passaggio sbagliato per far saltare il banco. Diego Costa esegue tutto alla lettera e su un assist di un avversario spacca il match e lo decide grazie alla geniale, quanto involontaria torre di Abate. San Siro resta in silenzio, attonito, impietrito, smarrito; consapevole che il tempo rimasto è poco e che lo sforzo compiuto per sostenere la squadra in campo non è servito. Ed alla fine a cantare dal terzo anello sono i 2.000 tifosi arrivati da Madrid con l'entusiasmo dei debuttanti. Quando una stagione è disgraziata, nata sotto pessimi auspici, serve un'impresa ma anche fortuna. I giocatori, con i loro limiti hanno dato tutto quello che avevano ma alla fine hanno perso.
Già perchè il punto poi è quello. Nonostante tutto, si può essere ottimisti perchè, per 60 minuti, la squadra più titolata al mondo ha messo in difficoltà una buona squadra, ben organizzata, prima nel suo campionato, alla prima esperienza in un ottavo di Champions? Il bicchiere è mezzo pieno? Per Seedorf e molti tifosi si. Si per quei tifosi realisti, consapevoli delle difficoltà, che hanno ben in mente cosa ci vuole per vincere, quali campioni sono in grado di fare la differenza e quali no. Molti altri alla domanda risponderebbero con un secco no! No perchè sei il Milan. No prerchè no. Perchè contro chi ha giocato la squadra rossonera? Juanfran, Suarez, Gabi, Insua, Garcia nomi forse famosi solo in Spagna.
Il calcio è un gioco di squadra. Senza puoi vincere una o due partite l'anno come è successo domenica contro il Bologna quando Balotelli senza giocarla, la partita l'ha decisa con una folle idea da 40 metri. Ma senza il famoso "spirito di squadra", con poche idee ed una pessima condizione fisica non vai lontano, voli basso e non prendi quota. Ecco allora che inizi a guardare il cielo e speri che magari la fortuna con la C maiuscola cambi il destino, già scritto, del match. Ma la fortuna di solito premia gli audaci. Quindi questo ragionamento esclude il Milan. Probabilmente lassù l'uomo che tutto può, ha cambiato squadra e da qualche anno non tifa più Milan. Ha moltiplicato i pali dei ragazzi di Seedorf, ha fatto fuori De Sciglio e Balotelli, invece di colpire uno dei loro o se proprio doveva poteva togliere dai giochi Emanuelson ed Essien e poi su un cross da calcio d'angolo ( perchè di azioni l'Atletico Madrid non ne ha mai fatte ), ha deciso di confondere le idee di Abate e di convertirlo da rossonero a colchonero per l'assist a Diego Costa. Alla fine il Diavolo si è arreso al cospetto di tanta maestosità, di tanto cinismo, di tanta fortuna; quella con la C maiuscola.