Giocare la gara della vita non sempre è sufficiente per portare a casa un risultato positivo, al Sant'Elia quest'oggi ha vinto la legge del più forte. Il Cagliari esce sconfitto per 1-4 dall'incrocio con la Juventus e vede interrompersi la striscia utile di risultati positivi, che si ferma a 7. Il risultato rotondo racconta solo in parte la partita, in bilico fino alle metà del secondo tempo.
CAGLIARI PERICOLOSO, JUVENTUS CINICA - Prima frazione sorprendente: i bianconeri partono lenti, appaiono appesantiti, mentre i sardi sono abilissimi nel chiudere ogni spazio e rendersi pericolosi nelle ripartenze. I padroni di casa hanno una marcia diversa, corrono come forsennati e tengono bene campo, costringendo gli avversari sulla propria trequarti. Il gol di Pinilla, lasciato colpevolmente solo in area dalla retroguardia juventina, indirizza la gara su binari inaspettati. Ma di fronte c'è la squadra più forte d'Italia, e lo dimostra dopo pochi minuti: le gambe non girano, la giornata sembra essere negativa, i rossoblu sfiorano addirittura il raddoppio con Conti, ma arriva comunque il pareggio. Il cinismo è una qualità dei vincenti, 1-1 e palla al centro. Il Cagliari non si abbatte, continua a correre, il ritmo è altissimo, crea un'altra occasione con Dessena, ma Buffon risponde presente. L'inerzia dell'incontro è dalla parte della squadra di Lopez, ma il primo tempo si chiude in parità.
INARRESTABILI - In avvio di ripresa non ci sono cambi, ma il match è molto diverso: il Cagliari è stanco, gli spazi tra i reparti si allungano inesorabilmente, la benzina è finita. Cossu, tra i migliori nei primi 45 minuti, si spegne, centrocampo e attacco non hanno più un collante, le punte sarde rimangono sole, con pochissimi rifornimenti. La Juventus invece è un'altra squadra, non conduce le danze con grande intensità, ma è autorevole, gioca con la consapevolezza di chi sa che il gol prima o poi arriverà. L'asse Vidal-Lichtsteiner è inarrestabile, Ekdal e Murru fanno quello che possono, ma l'assenza di Nainggolan, trasferitosi in settimana alla Roma, si fa sentire. Quasi tutte le occasioni di marca juventina si sviluppano sulla fascia destra. A tagliare definitivamente le gambe ai sardi ci pensa il portiere Adán al 73', goffo nell'intervento sul tiro dalla distanza di Marchisio. 1-2, la partita di fatto finisce qui. Il Cagliari molla la presa, e i bianconeri dilagano. Lichtsteiner è in giornata di grazia e regala gol e un assist, Adán conclude il suo orribile esordio al Sant'Elia con una seconda papera e Pinilla macchia un'ottima prestazione con un'espulsione evitabile. Finisce 1-4: vince la Juventus, meritatamente, e chiude il girone d'andata da capolista, ancor più meritatamente. Con un avversario del genere non basta neanche la perfezione.