UDINE - Verità o semplice frustrazione? Non si sa con certezza, ma di una cosa si è sicuri: le parole rilasciate da Antonio Di Natale a Sky Sport fanno riflettere. "A giugno smetto con il calcio". E' una frase che negli ultimi anni, nel nostro campionato, abbiamo sentito troppe volte. Da Maldini a Nesta, da Del Piero a Inzaghi, oggi sono pochi i simboli italiani rimasti a sventolare l'effige del nostro campionato. Se il giorno prima si sfidavano due degli ultimi pilastri del gioco calcio italiano come Francesco Totti e Gianluigi Buffon, oggi siamo davanti all'uscita di scena di un'altra colonna portante della storia della Serie A. La certezza è che per i tifosi friuliani sarà un'epifania amara. 
 
"Ho 36 anni e ho subito troppe chiacchiere per la mia astinenza da gol. Mi sono sentito attaccato ingiustamente visto tutto quello che ho dato in questi dieci anni di Udinese. La mia decisione di smettere l'ho presa assieme alla mia famiglia". Le parole di Antonio Di Natale sono un coltello alla gola per chi ancora crede nelle bandiere della Serie A. L'Udinese è a quota 20 punti in classifica, con solo la tredicesima posizione dopo 18 giornate. Per chi ha molte volte lottato nei preliminari di Champions League non è un traguardo all'altezza delle aspettative. Lo sconforto ha fatto da padrone e chi ha la bocca larga e la lingua lunga ha puntato il dito contro il capitano Antonio Di Natale. Anche il risultato negativo di oggi ottenuto col Verona (Udinese 1-3 Verona) ha sottolineato come, per i più accaniti e per i più scettici, la colpa sia, non solo di squadra, ma anche di un attacco poco prolifico: "In 10 anni che sono a Udine ho fatto più gol delle volte in cui sono uscito a cena con mia moglie. Certe critiche non le capisco. Mi sono confrontato con la famiglia e il procuratore, poi parlerò con la società".
 
PARLA - C'è chi però minimizza la situazione, parlando solo di un momento di frustrazione che presto passerà. "Non saprei cosa dire" ha commentato a caldo Guidolin. "Non lo sapevo, ma secondo me si tratta di un momento di amarezza dopo una sconfitta e un momento delicato per lui e per la squadra. Siamo in un momento di difficoltà, dobbiamo tirarci su le maniche. Purtroppo stiamo vivendo un'altalena di risultati di cui non possiamo non tenere conto. Lo vedo tutti i giorni, si allena con noi, non gli riesce di andare in gol con quella facilità figlia delle sue grandissime qualità, ma rimane un grande giocatore e il nostro capitano e abbiamo bisogno di lui: cercherò di fargli cambiare idea". Anche Luca Toni, presente insieme al napoletano all'annuncio del suo addio al calcio giocato, si dimostra amareggiato: "Mi dispiace per Totò, lo capisco perché non fa gol. Ma non riesco a immaginarmi un'Udinese senza Di Natale". 
 
STATISTICHE - Se così verrà confermato dalla società friulana, l'Udinese e la Serie A perderebbero un gioiello italiano di grande valore. Dopo Iperzola, Varese e Viareggio, nelle quali ha segnato solo 18 gol, è stato l'Empoli, con cui ha iniziato dalle giovanili, a farlo conoscere al mondo, grazie alle sue 49 reti in 158 presenze. Passato all'Udinese nel 2004, Antonio Di Natale ne diventa presto la bandiera: con i suoi 162 gol segnati con la maglia bianconera, insieme alle 11 segnate in Nazionale, Antonio "Totò" Di Natale vanta uno score di ben 264 reti, molte delle quali gli sono valsi il titolo di capocannoniere di Serie A nel 2010 (29 reti) e nel 2011 (28 reti).