L'anno si appresta a chiudersi, è tempo di bilanci per tutti. Tira le somme anche il Cagliari, che chiude il 2013 a metà classifica, nel limbo tra sogni, ambizioni e pericolose cadute nel baratro. Nessuna sicurezza, la zona Europa League non è lontana, ma anche il terzultimo posto, con annesso l'inferno della retrocessione, è lì, a pochi punti: bastano un paio di passi falsi e il rischio di esserne risucchiati diventa concreto.
LO STADIO FANTASMA - Nessuna sicurezza, in tutto e per tutto: a cominciare dalla situazione stadio, un enigma più insolvibile di un cubo di Rubik. I sardi hanno iniziato quest'anno ad Is Arenas, la nuova casa del Cagliari, dicevano. Un impianto con una vita cortissima, che ha portato il presidente Cellino in carcere, una squadra per l'ennesima volta in esilio, ed infine all'ennesimo buco nell'acqua: stadio smantellato dopo pochi mesi, una storia finita prima ancora di iniziare. Il secondo passo è stato l'ennesimo ritorno a Trieste, un'abitazione presa in affitto per qualche mese, più che una casa un punto d'appoggio. Il terzo e ultimo passaggio è storia di questi mesi: si torna al Sant'Elia, l'unica soluzione possibile per avvicinare la squadra alla sua gente. Risolti i problemi con il Comune tutto sembrava essere ok, l'Odissea finita, l'esilio un brutto ricordo, e invece no. Il Cagliari gioca da mesi in uno stadio che non è uno stadio, ma un cantiere sistemato in modo approssimativo, con pochi posti a disposizione e i lavori di ammodernamento che si sono trasformati nell'ennesima farsa. Cagliari e il Cagliari non meritano tutto questo, ma la squadra non si è persa d'animo e ha continuato a fare quello che deve fare: giocare a calcio, nonostante tutto.
IL CAGLIARI, L'"AMMAZZAGRANDI" - L'incertezza legata alla questione stadio sembra però non aver condizionato più di tanto i giocatori, che sono stati bravi a prendersi sul campo diverse soddisfazioni: la stagione 2012/2013 si è chiusa con una salvezza tranquilla, senza tanti patemi, difficile chiedere di più, mentre quella 2013/2014 è passata finora tra alti e bassi. Venti punti in classifica, ottavo posto in coabitazione con quattro squadre e cinque risultati positivi in chiusura di anno, che hanno messo alle spalle un momento complicato, fatto di tre sconfitte consecutive. Le prestazioni migliori sono arrivate con le big: i pareggi con Napoli, Inter, Roma e Fiorentina hanno messo in evidenza il coraggio di una squadra che gioca a viso aperto con tutti, senza mai farsi abbattere dalla forza dell'avversario.
ZONA CESARINI, ZONA CAGLIARI - Caparbietà che emerge anche dalla capacità di rimettere sui binari giusti anche partite che sembrano ormai perse: nove dei venti punti sono arrivati negli ultimi sette minuti di match, un record. I successi last minute con Torino e Genoa e i pareggi con Inter, Sassuolo e Fiorentina hanno dato forza e morale ad una squadra che non molla mai.
L'ANNO CHE VERRÀ - Il futuro è di difficile lettura, Cellino è stanco di affrontare mille difficoltà per tenere a galla il suo Cagliari e gennaio potrebbe portare a dolorosi addii. Radja Nainggolan lascerà probabilmente la Sardegna, destinazione Inter o Milan, e anche Davide Astori potrebbe andarsene. Arriverà Adryan, trequartista brasiliano classe ' 94 del Flamengo, talento acerbo ma di grande prospettiva. Chissà che il 2014 del Cagliari non possa essere trascinato dalle magie di questo dicianovenne, ma in Sardegna, si sa, di sicuro non c'è niente.