La Sampdoria non stecca l’appuntamento e coglie la prima vittoria in campionato con Mihajlovic allenatore. La corsa verso la salvezza adesso è una situazione reale per i blucerchiati, che hanno proseguito con profitto il cammino di crescita dopo le prestazioni con Lazio e Inter. La grinta e la compattezza mostrata in campo vanno ben oltre il 2-0 inflitto ad un Catania senza spina dorsale, riuscito a rimanere sul pezzo nel primo tempo ma incapace di nascondere le proprie, imbarazzanti, falle nella ripresa.

Per gli etnei è la terza sconfitta consecutiva, l’ennesimo cambiamento di formazione di Luigi De Canio, asserragliatosi in un prudente 5-4-1, non ha portato i frutti sperati e adesso anche il tecnico materano potrebbe cominciare ad essere messo sul banco degli imputati, per quanto a detta del giornalista Sky Gianluca Di Marzio la società di via Magenta gli starebbe dando ancora fiducia. La condizione attuale del Liotro, al di là dei numeri e degli uomini, denota segnali preoccupanti anche nella solidità tattica e nell’affiatamento del gruppo, dove i progressi seguiti all’esonero di Maran non stanno rispettando le attese.

Molti supporters rossazzurri nutrono nostalgia per la svolta, avuta in una situazione simile solo per risultati, di quattro anni fa proprio con l’arrivo di Sinisa Mihajlovic, che adesso sta ridando ordine e vitalità ad una Samp tornata alla vittoria dopo un mese e mezzo. I blucerchiati tirano fuori la testa dalla “zona rossa”, un motivo in più per preparare con maggiore serenità le prossime sfide che potrebbero mostrare alla distanza la bontà del cambio tecnico e le qualità tecniche di un gruppo dato frettolosamente per spacciato nel suo secondo campionato dopo l’incubo e il purgatorio della B.

Gara visibilmente regnata dalla tensione e frammentata, la Samp ha ampiamente il controllo della partita ma, pur producendo speso situazioni di pericolo sugli esterni, in particolare a destra, trova pochi sbocchi in zona gol. Catania attendista e più vivace dopo inizio timido, ma le occasioni meritevoli di menzione derivano da tentativi individuali dalla distanza: Gabbiadini (bravo Frison) e Plasil (fuori misura) intorno al quarto d’ora, mentre prima dell’intervallo Leto sfiora l’eurogol con un sinistro velleitario dalla trequarti che sorprende Da Costa.

Il registro è diverso nella ripresa. Sin dalle prime battute il ritmo di giocata dei doriani è più alto e al primo affondo deciso la gracile struttura etnea subisce il primo, letale, scossone: al 54’ Eder si beffa della sua statura non ragguardevole e si inserisce tra Gyomber e Peruzzi su un cross di De Silvestri dalla destra, impattando di testa per il vantaggio. L’andamento della gara cambia radicalmente, il Catania reagisce confusamente mentre la Samp affonda comodamente in contropiede tra le maglie difensive del gruppo di De Canio, che tenta di riaggiustare le cose buttandosi a capofitto in avanto col 4-2-4 (Keko e Lopez al posto di Peruzzi e Monzon).

Il motivo della gara però non cambia, i blucerchiati rimangono ampiamente in controllo e al 77’ chiudono i giochi anche nel punteggio: è splendida l’esecuzione di Manolo Gabbiadini, che raccoglie palla sull’out di destra, si invola in solitaria e converge penetrando in area prima di lasciar partire un sinistro a giro impeccabile che si infila all’angolino sul secondo palo. La contesa perde quindi di interesse, la Doria fa accademia e sfiora più volte il 3-0, fermata dagli interventi di Frison. 

Per effetto di questo risultato, la Sampdoria sale a 14 punti in classifica nell’ultimo posto utile per la salvezza, con una lunghezza di vantaggio sul Livorno terz’ultimo. “Terra ferma” da cui invece dista ben cinque punti il Catania, fermo a 9.