Un Allegri sorridente e tranquillo, affronta la vigilia della partita contro il Livorno, che potrebbe rappresentare una vera e propria prova del nove, per verificare se la ripresa del Milan è concreta e se si può iniziare a parlare di rimonta. A Livorno la parola d'ordine sarà vincere, dunque, e poco importa che sia un ritorno a casa per l'allenatore rossonero, che è chiamato a dar seguito alle convincenti prove contro il Celtic e contro il Catania.
Allegri inizia parlando del momento che sta attraversando la squadra: «Non possiamo dire che la crisi sia alle spalle: nel calcio non si sa mai. Dobbiamo continuare a mantenere un profilo basso ed a pensare a fare dei risultati positivi: prima di tutto c’è la partita di domani, poi quella per raggiungere gli ottavi di Champions e così via».
Non si nominano obiettivi a lunga scadenza, mantenendo una mentalità da provinciale, pensando sempre a fare un passo alla volta: «Non ci sono match facili o difficili; abbiamo la possibilità di risalire la classifica a partire da domani: dobbiamo pensare a fare passettini in avanti, partita dopo partita, senza porsi grandi obiettivi. Al momento pensare al terzo posto è difficile, concentriamoci solo sulla gara di Livorno: intanto cerchiamo di raggiungere il sesto posto, poi vedremo. Sappiamo di non avere la classifica che ci meritiamo, ma siamo partiti male ed abbiamo sempre avuto molti indisponibili: quando tutti i giocatori possono giocare, si possono fare scelte diverse e nello spogliatoio c’è maggiore competizione».
Ecco che le parole di Allegri si sposta progressivamente sui singoli giocatori, a partire da El Shaarawy: «A Catania ha fatto dei buoni minuti ed ora spero di riaver tutti i giocatori a disposizione, in modo che si sentano tutti più stimolati: per arrivare in fondo alla stagione, servirà il contributo di tutti. Solo Costant ha avuto un problemino ed ho preferito non rischiarlo per domani».
Come sempre, non mancano le domande su Mario Balotelli: «Dopo la Nazionale, è rientrato con qualche problemino e non era nelle migliori condizioni. Rispetto alle potenzialità che ha, deve fare di più, ma lui lo sa ed è sulla strada giusta. Ultimamente Mario sta meglio e lo vedo molto più sereno in campo: domenica l’ho tolto, perché volevo risparmiargli un po’ di minuti, in un momento della partita in cui si rischiava di prendere delle botte. Logicamente, lui è un personaggio a livello europeo, se non mondiale, e deve essere lui a trovare un suo equilibrio per vivere una vita normale: recentemente è più sereno e questo è un bene per lui, per la squadra e per la nazionale».
Infine, un riferimento alla tifoseria, invitandola ad essere sempre accanto alla squadra: «Dopo la partita contro il Genoa, c’era grande amarezza nei tifosi, ma anche nella squadra: in campo i ragazzi danno sempre il massimo, ma i risultati non sempre vengono e questo condiziona i giudizi. I tifosi vorrebbero sempre vederci vincere, ma devono capire i nostri sforzi e che l’importante è sempre lavorare con onestà e massimo impegno. Sappiamo che ci staranno vicini, come hanno sempre fatto in questi 3 anni, sostenendoci sempre: anche mercoledì saranno con noi, ne sono sicuro».