La redazione di radiosamp.it ha contattato in esclusiva Pietro Lo Monaco, e il direttore ha commentato l'attuale stato della Sampdoria, tra mercato e società.
Direttore nei giorni scorsi il suo nome è stato accostato ai blucerchiati: se arrivasse la chiamata del presidente Garrone?
"Posso solo dire che la Sampdoria è una società di tradizione importante, con una tifoseria che si è sempre fatta notare per compostezza, attaccamento alla maglia. E' una piazza molto importante, che merita di stare nei quartieri alti della classifica. Mi auguro personalmente che la posizione attuale venga al più presto sanata. Mihajlovic porterà sicuramente una ventata di entusiasmo".
La Sampdoria è in crisi, e per via dei risultati negativi ha pagato l'allenatore: dall'alto della sua esperienza, qual è la sua opinione in merito?
"La colpa quando le cose vanno male non sono mai di una sola persona o di una singola componente. Evidentemente c'è una struttura di base nella società che ha dei problemi. Oggi fare calcio presuppone competenza e capacità di gestione; è un ambiente dove se non sei bravo nella gestione rischi di appesantire i bilanci. La società mostra crepe, il campionato è ancora lungo. Quest'anno si è puntato sui giovani: bisogna saper individuare i giocatori giusti e avere una struttura di riferimento. Mi auguro davvero che la Samp possa riprendersi".
Lei conosce molto bene Sinisa Mihajlovic, che a Catania fece miracoli: riuscirà ad essere fondamentale anche in blucerchiato?
"Premetto che Delio Rossi ha sempre dimostrato qualità ovunque sia stato, è un signor allenatore, incappato in una serie di risultati negativi. Ora la truppa ha bisogno di entusiasmo e chi meglio di Sinisa potrebbe darlo? Io al Catania l'ho preso apposta, sa dare le motivazioni giuste".
Secondo la sua opinione, a gennaio quali accorgimenti dovranno essere presi dalla dirigenza blucerchiata?
"La classifica negativa dice che a gennaio bisogna riparare; è un mercato fatto apposta, riservato a chi ha difficoltà e deve aggiustare. Sarà Mihajlovic a dettare le esigenze tecniche".
Il suo futuro nel mondo del calcio come lo vede?
"Il mio futuro? Si sta esaurendo il mio anno sabbatico, tornerò quanto prima nella speranza di fare quel che ho sempre fatto. Mi auguro di continuare a creare piccoli imperi come quello che sono riuscito a mettere in piedi a Catania".
Un'ultima cosa, direttore: Maxi Lopez a Genova ha iniziato bene, ma l'infortunio lo ha frenato. Lei che lo conosce bene, sa dirci il vero valore del giocatore?
"Con me ha fatto da gennaio a giugno ben 11 gol, mantenendo una media impressionante. L'anno dopo, in tutto il campionato, ne ha realizzato solamente 9. Non sa nemmeno lui quanto è forte, gliel'ho sempre detto. Fatica a scindersi dall'uomo, ha avuto vicende umane che lo hanno inibito. In un giocatore è fondamentale la gestione, e Maxi va saputo gestire".