Nella mattinata odierna la Sampdoria ha presentato alla stampa Sinisa Mihajlovic, l'uomo al quale spetterà il compito di risollevare le sorti della società blucerchiata. Se le conferenze di presentazione sono generalmente associate a sbadigli e vuota retorica, oggi non c'è stato nulla di tutto ciò. Ecco i passaggi più significativi del discorso del nuovo tecnico doriano.
''Per me è una grande gioia essere qui, mi sento a casa'', ha esordito Mihajlovic, iniziando successivamente con una bella selezione di citazioni di John Kennedy, l'indimenticato presidente statunitense tra il 1960 e il 1963: ''Dirò ai giocatori di non chiedersi cosa potrà fare la Samp per loro, ma cosa potranno fare loro per la Samp. In Serbia ho allenato giocatori che non prendono stipendio, ma che si impegnano nella speranza di una grande chiamata. Non dobbiamo mettere i nostri obiettivi personali davanti al bene della squadra; qua c'è una maglia che dobbiamo essere onorati di indossare. Se io sono diventato quello che sono, lo devo a quei quattro anni in blucerchiato. Sono convinto che ci salveremo lavorando bene in settimana, giorno dopo giorno, con orgoglio e amore. Era sempre Kennedy che diceva: un vincente trova sempre una strada, un perdente una scusa. Devo poi ringraziare due persone: la prima è il presidente della Federcalcio serba, che mi ha dato l'occasione di fare un lavoro che spero di poter tornare a fare in futuro, perchè amo il mio Paese; e ovviamente Garrone, che mi ha aspettato. Come Kennedy disse ich bin ein Berliner, io sono fiero oggi di poter dire io sono sampdoriano''.
L'allenatore serbo non ha dimenticato di parlare di Roberto Mancini, compagno di tante battaglie: ''Conosco il Mancio da vent'anni, siamo come due fratelli, ci confidiamo spesso. Ci siamo confrontati e io non ho avuto dubbi di venire qui, perchè sono convinto di riuscire a salvare la Samp''. Mihajlovic si è successivamente lasciato andare a considerazioni più tecniche: ''Sono appena arrivato, quindi non parlo di mercato; dico solo che partono tutti da zero e che gioca chi lo merita. Cercherò di far giocare bene la squadra nel minor tempo possibile; per prima cosa, bisogna sistemare la fase difensiva. La partita con la Lazio? Lavoreremo questi due giorni, non sarà facile anche se sono convinto che faremo bene. Per salvarsi servono cuore, grinte, determinazione e anche allegria, perchè noi che giochiamo a calcio siamo le persone più fortunate del mondo, e dobbiamo pensare positivo anche se i risultati non arrivano. Maresca? Se sta bene, non c'è alcun problema. Krsticic e De Silvestri? Non li ho ancora sentiti, aspetto un po' per decidere''.
Anche sul modulo di gioco Mihajlovic ha le idee chiare: ''Non c'è un modulo che garantisca la vittoria, prima del modulo bisogna sistemare la testa. Ho in mente un modulo, ma devo mettere ogni giocatore, con le sue caratteristiche, in grado di far meglio. Non mi piace giocare con la difesa a tre''. Non c'è che dire, la personalità non sembra mancare al coach serbo; anche se la squadra è carente in fatto di qualità, soprattutto a centrocampo, l'impegno e la passione di Mihajlovic potrebbero fare la differenza. In fondo, per salvarsi servono cuore, grinta e determinazione. Questa l'ha detta lei, mister, non Kennedy.