La risoluzione del toto-allenatore in casa Sampdoria è questione di giorni. Sebbene Mihajlovic sia stato reticente sull'argomento, il suo incarico di c.t. della Serbia è giunto al termine, e il presidente della sua Federazione ieri ha pubblicamente ammesso che trattenerlo è impossibile.
FRONTE SERBO - Secondo La Gazzetta dello Sport, il numero uno della Federcalcio serba Tomislav Karadzic ha rilasciato le seguenti dichiarazioni a margine dell'amichevole contro la Russia disputata ieri a Dubai: ''Non ho ancora parlato con il presidente della Samp Garrone, ma non sono più ottimista riguardo la possibilità che Mihajlovic resti al suo posto. Non ho ancora capito cosa voglia fare Sinisa, se desideri tornare in Italia o restare alla guida della Nazionale; comunque, la seconda ipotesi non dipende dal mio futuro come presidente federale, nè tantomeno è un problema di soldi''. Dunque, il match giocato dalla Serbia contro la selezione di Capello (finito 1-1 con reti di Samedov e Djordjevic) è stato l'ultimo impegno di rilievo affrontato da Mihajlovic alla guida della Nazionale del suo Paese; dopo la sfida a scopo benefico che martedì vedrà opposta la Serbia ad una selezione di giornalisti guidata dall'ex giocatore Stamenkovic, il tecnico nato a Vukovar si appresterà a raggiungere Bogliasco nella giornata di mercoledì per firmare il contratto con la Doria.
L'accordo con la società della famiglia Garrone è già stato trovato: l'ex allenatore di Bologna, Catania e Fiorentina si legherà alla Samp fino a giugno, con opzione di prolungamento in caso di salvezza, e percepirà un compenso annuale di 900mila euro netti. In via di definizione anche lo staff tecnico: i suoi principali collaboratori saranno Nenad Sakic, suo attuale vice nella Serbia (oltre che ex difensore della Sampdoria tra il 1998 e il 2005), e Emilio De Leo, giovane tattico che può vantare collaborazioni tecniche con il Banik Ostrava e con il Manchester City a fianco di Mancini e Salsano (ex compagni di squadra di Sinisa, con il quale sono tuttora in rapporti di grande amicizia). L'esordio di Mihajlovic sulla panchina blucerchiata è previsto la domenica successiva a 'Marassi' contro la Lazio, altro club nel quale il tecnico serbo ha giocato (bene) e ha lasciato ottimi ricordi; inutile ribadire che la situazione di classifica della Doria non consente altri passi falsi, e che quindi ci sarà poco spazio per i sentimentalismi.
FRONTE RUSSO - Per una vecchia conoscenza del nostro calcio che torna in Italia, ce n'è un altra che preferisce rimanere all'estero. Si tratta di Fabio Capello, selezionatore della Russia bloccata ieri sera sul pareggio dalla Serbia, che è sul punto di rinnovare il suo contratto con la Federcalcio russa fino al Mondiale del 2018, manifestazione che si giocherà proprio nell'ex repubblica sovietica. Il Ministro dello Sport russo Vitaly Mutko si è espresso così al riguardo: ''Posso dire che l'accordo tra la Federcalcio e Capello è stato raggiunto; Fabio sarà il nostro allenatore fino al 2018. Per quanto ne so, suo figlio Pier Filippo [che cura gli interessi del tecnico friulano, ndr] sarà a Mosca il 21 o il 22 novembre per formalizzare i dettagli, mentre l'annuncio ufficiale verrà dato dopo i sorteggi del Mondiale brasiliano [in programma il 6 dicembre, ndr]''.
L'allenatore di Pieris avrà pertanto l'opportunità di partecipare a due tornei iridati con la Russia, con la possibilità di riscattare l'eliminazione patita ad opera della Germania in Sud Africa quando sedeva sulla panchina dell'Inghilterra; il suo palmares potrà inoltre essere incrementato in occasione degli Europei del 2016, per i quali la sua Nazionale non dovrebbe avere problemi a qualificarsi. Ecco perchè a 'Don Fabio' l'Italia non manca proprio.