Al Camp Nou vince il Barcellona, come previsto e con pieno merito, sciorinando il solito repertorio fatto di un giusto mix di giocate di squadra e di sublimi giocate dei singoli, che non dà scampo ad un Milan comunque dignitoso che esce dal Camp Nou non umiliato, visto che è riuscito comunque a stare in partita fino a 8' dalla fine.
La Partita
Per l'ennesima volta, in questi ultimi 2 anni, si affrontano Barcellona e Milan, in questo caso si tratta del quarto match del girone H di Champions League, il teatro è il monumentale Camp Nou.
Squadre che arrivano all'appuntamento, dopo l'1-1 dell'andata, con spirito e morale diversi, i catalani, primi nel girone e primi nella Liga, si interrogano solo sul perchè in questo momento Messi sia meno incisivo del solito (4 partite senza gol in campionato), sull'altra sponda invece non si hanno più certezze.
Il Milan arriva in Catalogna con appena 12 punti in classifica, lontanissimo dai primi, e una serie di polemiche montanti, non ultima quella scoppiata tra Galliani e Barbara Berlusconi. Allegri, per affrontare un match che normalmente fa tremare i polsi, sceglie il 4-4-2 e si affida ai suoi fedelissimi, fuori a sorpresa Balotelli, sostituito da Robinho, che affianca Kakà in attacco, sulla mediana Muntari, Montolivo, De Jong e Montolivo, tra i pali rientra Abbiati. Tata Martino non ha problemi particolari e riconferma l'11 di Milano con davanti il trio delle meraviglie Sanchez-Neymar-Messi e Mascherano preferito a Puyol in difesa.
Si parte con il Barca che comincia a tessere la sua trama fatta dei soliti precisi passaggi alla ricerca di un varco o di un'imbucata, il Milan si attesta sulla propria trequarti ed aspetta, ma si capisce subito che la capacità di offendere latita. Al 4°,su punizione dal limite, ci prova Xavi, la sfera sfila a lato di poco, al 6° bel triangolo largo tra Messi e Neymar con Abbiati che in uscita disperata salva sui piedi del brasiliano. I rossoneri provano a muovere la palla ma fanno una fatica esagerata, anche perchè Robinho non ne azzecca davvero una, sempre lento e distratto non tiene una palla, Kakà prova ad accelerare ma trova un'opposizione insuperabile, gli altri sono alquanto anonimi.
I ritmi sono bassi e la partita si trascina stancamente con il solito refrain: il Barca fa girare la palla cercando l'intuizione giusta, ma la difesa rossonera è attenta, bisogna aspettare il 19° per vedere la prima palla gol vera, Adriano arriva quasi sul fondo e centra, mancano la sfera in tanti, l'ultimo è Sanchez che la tocca appena spedendola a lato a porta sguarnita.
Un minuto dopo Abbiati prova a scherzare con Sanchez, la sfera, colpita di testa dal cileno, termina sull'esterno della rete, poi, da una palla buttata quasi per abitudine verso il dischetto, Abate mette il braccio addosso a Neymar, che , tarantolato cade al suolo, l'arbitro serbo, dal primo istante ben disposto verso gli azulgrana, decreta il penalty che, al 30°, Messi trasforma con un tiro centrale che spiazza Abbiati. I rossoneri provano finalmente a mettere il naso fuori dalla propria metacampo e, al 34°, una bella azione corale è chiusa da un gran tiro di Montolivo che si perde a mezzo metro dal palo.
Poi, al 39°, da una punizione dalla fascia arriva una pennellata per Busquets che, tutto solo, anche se sembrerebbe in off side, colpisce di testa ed insacca, 2-0 e solito gol subito da palla inattiva in questa sciagurata stagione, ci prova poco dopo Adriano dal limite, Abbiati alza in corner. Quando tutto pare ormai finito, al 45°, si invola sulla sinistra Kakà che entra in area, va sul fondo e calcia trovando il piede amico di Piquet che beffa Valdes , 2-1 e si torna a sperare al Nou Camp.
Ripresa che inizia con Balotelli al posto di un evanescente, e mai in partita, Robinho. Dopo una bella iniziativa di Messi che si dribbla mezzo Milan e viene fermato sul più bello, si fa vedere Balotelli che , a coronamento di una bella e prolungata azione personale, calcia, da posizione molto decentrata, obbligando Valdes alla presa a terra.
Ora il Milan prova ad attaccare a pieno organico, per due volte Masquerano atterra Balotelli, poi è Piquet a salvare, da terra, su Kakà e Montolivo, ma è ancora il Barca, al 59°, a sfiorare il gol con una botta rasoterra di Iniesta che, dal limite, obbliga Abbiati a deviare in corner.
Si aprono varchi da una parte e dall'altra, i rossoneri si rendono pericolosi prima con Kakà che serve sulla corsa Muntari, è bravissimo Masquerano a salvare in scivolata, poi è incisivo sulla fascia Balotelli che supera di forza sulla corsa due avversari e centra dal fondo, la girata di Kakà termina però a lato.
La partita, con le squadre lunghe è ora molto più interessante, ci sono ampi varchi e si vedono belle giocate, al 72° pubblico in piedi per Neymar che supera in dribbling 4 avversari e poi calcia incredibilmente alto, esce Poli entra Birsa nel Milan, e, al 74°, Messi mette Sanchez solo davanti ad Abbiati che si supera deviando in corner.
I sogni di rimonta del Milan naufragano all'82° quando Fabregas, subentrato a Iniesta, chiude il triangolo ampio a Messi mettendolo davanti al portiere, per l'argentino è un gioco da ragazzi superare Abbiati con un tocco sotto, 3-1 e partita in ghiaccio.
I ragazzi di Allegri hanno esibito il solito campionario di disattenzioni e leggerezze difensive, ma hanno anche mostrato la personalità giusta sia nel collettivo sia nei singoli che gli ha permesso di offrire una resistenza quasi inattesa, viste le ultime deludenti prestazioni.
La strada da percorrere in Europa non è compromessa, quella per salvare la stagione è invece ancora tutta da svelare. I migliori: nel Barcellona Iniesta e Messi, nel Milan Montolivo e De Jong.