"A pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina" dicono. Ma sbagliano, almeno se parlano del Napoli di Benitez. A Firenze, polemiche a parte, si è vista un'altra prova di forza degli azzurri del tecnico iberico, esaltati dalla carovana spagnola Reina-Albiol-Callejon che a inizio estate era stata accolta dallo scetticismo generale. "Sono una marchetta all'agente di Benitez" dicevano. Sbagliavano, anche se effettivamente Quilon assiste tutti.
Lo scetticismo, si sa, in Italia è quasi un obbligo. Così se De Laurentiis dopo l'ingaggio di Benitez, accontenta il tecnico portando a Napoli il portiere del Liverpool e due nazionali spagnoli del Real Madrid, il primo pensiero non è lo stupore ma la dietrologia. Certo, il procuratore di Don Rafé, Manuel Garcia Quilon, è lo stesso di Reina, Albiol e Callejon, ma nel ritiro estivo di Dimaro per i tre spagnoli l'accoglienza è stata abbastanza fredda. Anzi, ai 15-20 gol paventati da Benitez per l'attaccante ex Real, la risposta fu una corale risata.
Qualcuno di questi arrivi dunque era stato visto con diffidenza: non certo Higuain, ma Callejon non convinceva tutti («È una riserva del Real Madrid »), e lo stesso si è detto di Reina, che pur ha passato un paio di stagioni difficili al Liverpool. E in fondo anche Albiol non ha generato un entusiasmo umanime. Anche per lui il ruolo di “riserva” nelle merengues aveva lasciato qualcuno perplesso. E invece, a parte Higuain che si sta rivelando il prezioso erede di Cavani che serviva, proprio questi spagnoli stanno facendo la differenza, diventando i perni del nuovo Napoli di Benitez. Intoccabili, magari per qualcuno i “tenori” che un tempo appartanevano alle concezioni di Mazzarri. Ma non si tratta solo di uomini: la squadra segue il tecnico alla lettera, dimostrando di aver incorporato la sua filosofia di calcio. Possesso palla, gioco offensivo e ripartenze quando è necessario. Senza ipocrisie e senza paure di soffrire. Forse è proprio questo il segreto del Napoli di Benitez, che ha imparato a stringere i denti e “incassare” pur di portare il risultato a casa.
A quattro mesi di distanza tutte le polemiche sembrano essere dimenticate. Classico, in un mondo dalla memoria a brevissimo termine. Tutti sul carro, vincente per di più, di Benitez. Merito senza dubbio della preparazione del tecnico spagnolo, capace di mettere in campo una squadra divertente e a tratti esaltante, fondata proprio sullo scheletro spagnolo. Anche a Firenze Reina è stato decisivo, "mostruoso" l'ha definito qualcuno. Albiol ha dato copertura anche a Fernandez e Callejon a 15-20 magari non arriverà, ma col gol capolavoro del Franchi è già salito a quota sei reti. Se il Napoli vola è anche grazie ai presunti "marchettari". Ma visti i risultati, se Quilon avesse qualcun'altro da proporre, ora i tifosi azzurri non sarebbero tanto scettici.