Un tempo Juventus-Milan valeva lo scudetto. Fu così negli anni novanta, è stato così anche nella storia recente. Oggi Juve-Milan non può essere quella classica partita scudetto, sia perché alla 7° giornata certe etichette risultano eccessive, ma anche perché l’attuale classifica permette sì alla Juve di sognare, ma non concede al Milan la possibilità di fare altrettanto. Non è necessaria, però, la definizione “sfida scudetto” per capire che Juve-Milan sarà un degno epilogo di questa domenica di campionato.

Il diavolo fa visita allo Juventus Stadium. Nei precedenti due incontri di Serie A la festa è sempre stata bianconera. Ad oggi il Milan non ha totalizzato nessun punto nella nuova dimora della Juventus, c’è però un precedente che fa sorridere i tifosi rossoneri: era il 20 marzo 2012, ritorno di semifinale Tim Cup, allo Juventus Stadium il Milan sconfisse la Juve 2-1 nei novanta minuti, anche se la partita, in virtù del risultato dell’andata, finì 2-2 ai tempi supplementari! L’attuale Milan da trasferta avrà sicuramente creato qualche grattacapo a mister Allegri: in Serie A solo due pareggi in tre partite, anche in Champions League il Milan è reduce dal soffertissimo 1-1 d’Olanda contro l’Ajax! Sarebbero 3 punti su 12: troppo pochi per il pedigree del Milan. Da evidenziare come ogni pareggio esterno sia frutto di una rimonta ai limiti del cronometro: da 0-2 a 2-2 contro il Torino, dall’1-3 al 3-3 di Bologna, passando per il recente 1-1 di Amsterdam con rigore di Balotelli a novantesimo già scaduto. L’analisi di questo dato sottolinea sicuramente le défiance difensive dei rossoneri, ma enfatizza allo stesso tempo uno dei pochi pregi di questo Milan: il carattere nei momenti più difficili. Sono dunque considerazioni lecite quelle di Chiellini: “Speriamo di arrivare in “zona Milan” con due gol di vantaggio, poi cercheremo di stare attenti negli ultimi minuti.” Se la Juve riuscirà o no a segnare due reti al Milan dipenderà dalla prestazione del reparto rossonero più bersagliato, la difesa! Lo zero alla voce “gol subiti” contro la Samp fa ben sperare il tifoso milanista, mentre i dieci gol subiti nelle precedenti cinque partite italiane e i valzer difensivi contro l’Ajax non possono far dormire al rossonero sogni tranquilli.

Questa sera la difesa è chiamata all’esame di maturità: il papiro degli infortunati impone ad Allegri una formazione quasi obbligata. Con Abbiati difesa confermata con Abate sulla destra, Zapata e Mexes centrali e uno tra Constant e Emanuelson sulla sinistra, con l’olandese leggermente favorito sul guineano. Anche a centrocampo un unico dubbio attanaglia la mente del mister: accanto a Poli e De Jong, unico diffidato del match, troverà spazio uno tra Nocerino e Muntari. Caso curioso, questo, visto che entrambi i nomi riportano a quel famoso Milan-Juve 1-1 del febbraio 2012. Nocerino e Muntari trovarono ambedue la via della rete, ma il virtuale 2-0 Milan siglato dal ghanese fu cancellato dall’arbitro Tagliavento e dalla sveltezza di Buffon nel togliere il pallone dalla sua porta. Un altro protagonista di quell’ormai celebre partita fu Alessandro Matri, autore del decisivo 1-1, che piegò le gambe al Milan e portò la Juve dritta alla vittoria dello scudetto. Oggi Matri sarà in campo con la casacca rossonera. Accanto a lui, vista l’assenza dello squalificato Balotelli e di El Shaarawy, agirà Robinho. Alle loro spalle o, in alternativa, come mezz’ala ci sarà Montolivo, che senza gli infortunati Birsa e Kakà, giocherà nel 4-3-1-2 o 4-3-3 che Allegri disegnerà per stasera.

Non sarà l’ennesima sfida scudetto, ma è sicuramente una sfida speciale per il Mitra-Matri. Ancora a secco di gol, l’attaccante cercherà il più classico dei gol dell’ex. A motivare il bomber è intervenuto anche Allegri: “Alessandro deve stare tranquillo e migliorare sottoporta, ma sta facendo tantissimo per la squadra!”. Alla Juve ha già segnato ai tempi del Cagliari, gol decisivo e vittoria a Torino. In panchina sedeva Allegri. L’attaccante si è poi ripetuto a parti invertite. Di gol alle ex ne sa qualcosa: “Se segno esulto”, ha detto Matri. E il popolo rossonero è già pronto a unirsi alla festa.