"Il Napoli ha bisogno del turnover". Questo era il senso concreto delle parole di Benitez nell'arco della scorsa settimana, e, come sta accadendo, aveva perfettamente ragione. Il Napoli ha dimostrato la necessarietà del rifiatamento dei propri giocatori per poter gestire il duplice impegno: campionato e Champions League. Nel pomeriggio, archiviato il brutto episodio con il Sassuolo (definito dallo stesso tecnico "un incidente di percorso"), la squadra azzurra è tornata alla vittoria sul campo ligure contro un Genoa in balìa del gioco partenopeo. La doppietta di Goran Pandev porta al tripudio Insigne e compagni, condannando la compagine di casa ad una rincorsa senza efficacia. Al triplice fischio, gli ospiti insaccano tre punti importanti per il prosieguo del cammino, in attesa dei risultati delle altre pretendenti al titolo più alto. Benitez può dirsi soddisfatto.
PANDEV IN SPOLVERO - Rafa decide di lasciare in panchina Higuain ed Hamsik. La sua mossa sembra azzardata, ma produce i frutti sperati, portando anche all'esordio del ventiduenne Duvan Zapata. Insigne, Pandev e Callejon alle spalle del colombiano, lasciando fuori Mertens. Cannavaro è escluso dai giochi. Tra le fila rossoblu, invece, si vedono tante vecchie conoscenze: primi tra tutti Matuzalem, Gamberini e Calaiò (questi ultimi provenienti proprio dalla compagine azzurra e passati da poco al Genoa). I riflettori sembrano puntati su Zapata, ma è Insigne ad attirare tutta l'attenzione su di se.
Da lui passano tutte le iniziative pericolose della squadra ospite. Dopo il primo quarto d'ora è proprio il talento di Frattamaggiore ad innescare l'errore di Kucka e l'involata di Pandev che va a beffare Perin. Suo è anche l'assist per Zapata che invita nuovamente a nozze il macedone, oggi particolarmente ispirato. L'unico pericolo corso dal Napoli sembra essere la sponda di testa di Calaiò sulla quale Gamberini non ci arriva di pochissimo. Per il resto è la squadra azzurra ad essere completamente padrona di un gioco pulito e molto fluido. Liverani prova a cambiare il corso della partita con la sostituzione di Gamberini e l'entrata di Stoian, riportando la compagine ad un assetto 4-3-3. Cambia ben poco però in termini di risultato e di manovra.
Si prova ad inserire anche Santana per un Genoa tutto a trazione anteriore. Britos sanguina al naso per uno scontro, ma è Albiol a lasciare il rettangolo verde e a cedere il posto a Paolo Cannavaro. Kucka e Santana provano a riaprire il match, mentre Callejon di testa non riesce a chiudere definitivamente i giochi. Benitez richiama a sé Zapata e fa entrare Higuain. Liverani prova a tentare un'altra mossa, improvvisando un 4-2-4 con Fetfatzidis al posto di Matuzalem. Il greco si fa valere. Con Gilardino e Calaiò diventa una spina nel fianco del Napoli, ma alla fine è la compagine azzurra ad avere la meglio e ad uscire vittoriosa dal campo.