Quando si affrontano Milan-Napoli, non si può pensare ad una partita come le altre. Siamo solo all'inizio di stagione, ma il profumo di match-scudetto è nell'aria. I pensieri dei nostalgici si rivolgono alle eterne sfide tra i rossoneri di Sacchi ed i partenopei capeggiati da Maradona, match in cui spesso si decidevano le sorti del campionato. L'esempio più eclatante ha una data: 1 maggio 1988, giorno in cui, a Napoli, con la doppietta di Virdis e il gol di Van Basten, il Milan sacchiano scoprì di essere diventato grande, vincendo tre a due lo scontro diretto e dandosi una spinta fondamentale per la vittoria del campionato. Il Napoli di Benitez, che tanto ha impressionato nelle prime quattro gare ufficiali condite da altrettanto vittorie, spera di rifilare lo stesso sgarbo ai rossoneri: vincendo, il Napoli infrangerà il tabù S.Siro che dura da 27 anni, si scoprirà grande e sarà ufficialmente etichettato come principale antagonista della Juventus. Per il Milan, invece, è vietato sbagliare. A causa di un inizio in campionato difficoltoso, i rossoneri, perdendo, andrebbero a +8 e sarebbero costretti ad un'altra difficilissima rimonta, dopo l'ennesima partenza da dimenticare.
Allegri recupera qualche pezzo della rosa, ma deve ancora fare a meno di quattro titolari: De Sciglio, Montolivo, Kakà ed El Shaarawy. Il tecnico rossonero si affida in porta ad Abbiati, alla partita numero 300 in Serie A, supportato dal rientrante Abate a destra, dalla coppia centrale Zapata-Mexes e a sinistra da uno tra Emanuelson e Constant, con il primo favorito. A centrocampo Max è intenzionato ad affidarsi al trio Muntari-De Jong-Poli, con quest'ultimo completamente recuperato dopo la botta rimediata a Torino. Con il rientro di Niang, Allegri può contare su molte più soluzioni in attacco. Oltre a Balotelli, unico sicuro del posto, ci sono due posti: con Matri, Robinho, Niang e Birsa pronti a giocarseli. Il tecnico rossonero sembrerebbe tentanto di schierare il tridente, con Robinho e Niang sulle ali, tornando così al 4-3-3, ma non è da sottovalutare l'ipotesi "attacco-pesante" con Balotelli e Matri, che ha nel Napoli la sua vittima preferita in campionato con cinque reti, supportati da uno tra Robinho e Birsa sulla trequarti.
Benitez, d'altro canto, non ha problemi di formazione. Il tecnico spagnolo può contare su una difesa sempre più rocciosa, che vede sugli esterni Maggio (favorito su Mesto) e Zuniga e come coppia centrale Albiol-Britos. A centrocampo Dzemaili potrebbe prendere il posto di Inler, affiancandosi così a Behrami. In attacco Higuain, affiancato dagli splendidi Callejon e Hamsik di inizio stagione e da uno tra Insigne e Pandev, con il primo, reduce da una fantastica prova contro il Borussia Dortmund con gol su punizione annesso, favorito.
Stasera si figurerà una sfida nella sfida, con Balotelli e Higuain, che con tutta probabilità saranno gli attori protagonisti di questo Milan-Napoli. SuperMario, 15 gol in 19 partite con la maglia rossonera, è alla ricerca del suo primo gol contro una big con il Diavolo. Certo, Mario non è uno che si fa impallidire nei big match, basta andarsi a vedere i due contro il Manchester United con la maglia del City o i gol contro la Germania, ma questo dato macchia le sue statistiche, altrimenti fenomenali. Genio e sregolatezza, giocate e discontinuità, SuperMario è pronto a prendersi il Milan sulle spalle. Higuain, d'altro canto, con le sue 3 reti consecutive si avvicina al match di S.Siro (stadio, in cui ha già segnato con la camiseta blanca del Real) nel migliore dei modi. L'argentino è il prototipo di punta moderna: oltre a fare gol, infatti, il Pipita è uno che non fa mai mancare il suo aiuto alla squadra, con un moto perpetuo che tanto fa gongolare Benitez. Delle discussioni su chi dei due è più decisivo i bar sono popolati, a Milan-Napoli, la probabile sentenza..