E' vero, le attenuanti ci sono, e non sono nemmeno poche: Molti (troppi?) infortuni, alcuni giocatori che hanno iniziato la preparazione tardi per via degli impegni con le rispettive nazionali, giovani come Vergara che dopo quattro giorni di allenamento in Europa sono stati spediti in campo contro un top team Europeo. Nonostante questo, i 5 gol incassati nei primi 35 sono un campanello d'allarme importante, che Allegri e la società non possono di certo ignorare. Andiamo ad analizzare cosa non è andato ieri nella sfida contro un Manchester City apparso più in palla dei rossoneri, nonostante abbia cambiato allenatore e molti giocatori in quest'estate e debba ancora familiarizzare con gli schemi del nuovo tecnico.

Formazione iniziale errata

Massimiliano Allegri non sembra memore dell'esperienza negativa vissuta nei primi mesi della stagione scorsa, quando insistette per alcuni mesi nello schierare un 4-3-1-2 che a centrocampo sfoderava moltissimi muscoli e pochissimo fosforo. Il tecnico toscano ripropone infatti una formazione che schiera solo incontristi sulla linea mediana, lasciando in panchina Poli (Montolivo è infortunato ndr) e schierando sulla trequarti Boateng, il quale dopo l'addio di Ibrahimovic non ha più fatto registrare nemmeno una prestazione brillante in quella zona del campo. Il risultato è un Milan che tiene poco il pallone tra i piedi, e quando riesce con fatica a riconquistarlo si affida sempre al lancio lungo e al taglio di qualche attaccante. Con sua fortuna, il Manchester City dimostra di dover ancora digerire i movimenti difensivi voluti dal nuovo manager e permette così ai rossoneri di evitare un pesantissimo passivo al triplice fischio finale.

Gambe troppo pesanti

Massimiliano Allegri il giorno del raduno promise in conferenza stampa di rivedere la preparazione che ha portato il Milan a partire sempre molto lento negli scorsi campionati: dettaglio da non sottovalutare, dal momento che i rossoneri saranno alle prese il 20 di Agosto con il preliminare di Champions, appuntamento da non fallire per bilancio e prestigio. Ebbene, osservando la partita di ieri, tutto questo non si è visto: il Manchester City (che non deve giocare alcun preliminare ndr) correva, pressava e mostrava intensità agonistica già a buonissimo punto per almeno 35 minuti, mentre il Milan ha dovuto aspettare l'inevitabile calo dei rivali per far vedere qualcosa. Nella prima mezz'ora di gioco il possesso palla (60-40) parla chiaro: i rossoneri non hanno ancora ritmo partita nelle gambe.

Riserve non all'altezza

Adriano Galliani continua a ripetere insistentemente il ritornello del "siamo a posto così": guardando la prestazione di ieri è difficile credergli. Si può concedere il beneficio del dubbio riguardo ai titolari, ma per quanto riguarda i rincalzi è palese che il Milan non abbia alternative affidabili da alternare agli 11 di partenza della prossima stagione. La coppia Vergara-Zaccardo è da voti bassissimi, anche se il duo ha molte attenuanti. Ma sopratutto le prestazioni di Antonini e Constant dovrebbero preoccupare non poco: Senza Abate e De Sciglio, sulle fasce basse c'è il vuoto. Siamo sicuri che l'arrivo di Silvestre, reduce da un'esperienza non molto felice sull'altra sponda di Milano, possa bastare?